Intervista a Xcuse per il suo singolo Faccio un giro: “Mi rappresenta, sono io”.

Diamo il benvenuto a Xcuse, alias Francesco Del Papa, protagonista della nostra intervista di oggi. Prima di parlare del tuo singolo faccio un giro, con tenevamo a chiederti una cosa. Leggendo la tua bio abbiamo trovato delle frasi molto interessanti, ad esempio:
“Xcuse nasce come risposta al mondo esterno. Agli intrecci del caos esterno”.
Ti va quindi di spiegarla ai nostri lettori in modo da presentarti a quelli che non ti conoscono?

Da sempre scrivo: frasi, pensieri o semplicemente parole. La scrittura mi ha sempre accompagnato, fa parte di me. Un processo fine a se stesso che mi ha aiutato a fermare quello che sapevo sarebbe durato un attimo. Niente di nuovo. Poi, un giorno, la vita mi ha messo di fronte ad un “buco nero”, un caos perverso, un’esperienza che ha ridefinito il “Sono” con il “Solo”. Io come risposta avevo solo la musica, e l’ho messa al centro. A parole sole non riuscivo più ad esprimermi. Avevo bisogno di cantarlo. 

Parliamo di “Faccio un giro”. Un pezzo molto interessante e bello da ascoltare. Come nasce questa canzone? Ti ricordi anche quando?

“Faccio un giro” mi rappresenta, sono io. Una canzone scritta tra aereo, autobus e treni, quando viaggiare non era più scontato. Vivo da anni in giro: per lavoro, per divertimento, per curiosità. C’è sempre un motivo che mi porta a spostarmi. Questa canzone racconta le mie esperienze, i miei sogni e i miei progetti futuri. In una parola: il mio viaggio. 

C’è anche un videoclip davvero da vedere e sappiamo che è stato girato in diverse parti del mondo. Ci racconti com’è andata?

Si, abbiamo montato alcune scene prese da un viaggio tra Galles, Inghilterra, fino ai confini con la Scozia. Abbiamo caricato la macchina di chitarre, attrezzatura da campeggio e macchine fotografiche. Poi il resto è venuto da solo.. Abbiamo coinvolto degli amici e pensato ad una trama che raccontasse di un viaggio ai limiti tra realtà e sogno. Noi abbiamo riportato a casa dei ricordi e qualche risata e ci è uscito anche un gran video! 

Se dovessi descrivere il brano con un solo aggettivo quale sarebbe e perché?

 Libero, non è un aggettivo, ma è la parola che più si avvicina alla sensazione che questa canzone riesce a darmi.

“Faccio è un giro” dopo “Ago e filo” sono singoli che anticipano il tuo album. Puoi anticiparci qualcosa in merito? Per quando è prevista l’uscita? Qualcosa sul contenuto?

E’ un progetto che sta crescendo, coinvolgendo sempre più persone e professionisti. Difficile dire dove andremo ma da qualche parte arriveremo. Mi basta questo al momento. Abbiamo almeno un altro anno di lavoro, sperimentiamo sempre suoni e stili diversi rimanendo nella nostra scena. Al momento stiamo lavorando con dei nuovi produttori ad un nuovo pezzo, penso sia uno dei quei pezzi che ascoltandolo ti chiedi se è per te, che ti senti addosso come un vestito su misura.  

Come sempre lasciamo l’ultimo spazio dell’intervista al nostro ospite. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!

 “Ho scritto troppo e cantato troppo poco” è una delle frasi che ho scritto. Cercate un posto dove essere deboli, correte a scarpe slacciate, perché se sbagliate non è mai la fine del mondo. La musica sta sempre lì, dove sapete voi. Ed io sarò li ad aspettarvi con la chitarra in mano.

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