Intervista a wdoppia: l’artista senza volto ci racconta la sua “Piazza XX settembre”

Benvenuto wdoppia per questa nostra nuova intervista Fuori la Scatola! La tua nuova canzone “Piazza XX settembre” racconta una storia d’amore in tempi di guerra. Puoi condividere con noi l’ispirazione dietro questa canzone e come hai affrontato la scrittura di un testo così emotivo?

Ciao raga. In poche parole si tratta di un pezzo che ho iniziato a scrivere durante Maggio scorso. Il testo parla del desiderio di dichiarare quello che provavo nei confronti di una persona, con l’auto consapevolezza che questo sentimento non sarebbe mai stato ricambiato. Questa distanziamento sentimentale ho cercato di paragonarlo a quella distanza geografica che separa due città agli estremi del Friuli Venezia Giulia: da una parte Trieste, l’estremo est, da dove Wdoppia cerca di abbattere tutti per raggiungere e dichiararsi nella città dell’estremo ovest, ossia Pordenone. È come se fosse una guerra fredda, soltanto che al posto del famoso muro di Berlino ci sarebbero dei grossi “blocchi interiori”, insomma una guerra interiore

Come hai cercato di catturare questi sentimenti complessi nella tua musica, e quali emozioni desideri che i tuoi ascoltatori provino ascoltando “Piazza XX settembre”?

Diciamo che sono sempre stato un artista malinconico, nostalgico, alcune volte forse un po’ troppo tragico ahahah. Per me la musica dovrebbe ritrovare quelle che furono le origini del blues, una musica molto profonda e malinconica. Secondo me la vera missione della musica dovrebbe essere proprio questa…esprimere le proprie debolezze, passioni, nostalgie….un po’ come è stato con i Joy Divisione, Smiths…ma non troppo ahahah

Hai collaborato con il produttore Loben per questa traccia. Come è nata questa collaborazione e in che modo ha contribuito a dar vita alla tua visione musicale per questa canzone?

Ci siamo conosciuti nel 2019 in un contesto musicale. Lui è quello che potrebbe essere definito un artista a 360 gradi. Grazie a lui sono riuscito a definire ancora di più la mia identità musicale. Credo che per chiunque abbia voglia di intraprendere il mestiere di producer, dovrebbe almeno una volta nella vita interfacciarsi con un artista del genere. Attraverso le sue capacità poliedriche è come se ogni canzone avesse una propria identità, un proprio marchio di fabbrica, estremamente raro da fare. Insomma è un tutto fare ( mi fa pure da fratello maggiore) .Ora stiamo continuando a lavorare su altre canzoni, quindi rimanete aggiornati 

Hai pubblicato diversi singoli nel corso del 2023, ciascuno con una storia unica. Come hai gestito la coerenza nel tuo lavoro mentre esplori una varietà di temi e stili musicali?

Esatto, come dicevo precedentemente questo lo devo soprattutto a Loben. Dal punto di vista della scrittura ho cercato di sviluppare una specie di “concept”, a partire dal 2023, intitolando le canzoni con nomi di piazze o case. Sembra quasi comico ma negli ultimi anni i ricordi più belli, ma allo stesso tempo nostalgici, li ho iniziati ad accumulare proprio in questi vari contesti urbani. Chissà magari nelle prossime songs inizierò a parlare di aeroporti oppure, come fece Gino Paoli con “il cielo in una stanza” di qualche bordello

La tua identità artistica è spesso descritta come “senza volto”. Puoi condividere con noi il motivo di questa scelta e come influisce sulla tua musica e sulla connessione con il tuo pubblico?

Non nascondo che questa idea, all’interno del mondo indie, l’ho rubata un po’ a vari personaggi, come Liberato, Miss Keta, oppure i leggendari Tre allegri ragazzi morti. Ho cercato, e sto cercando tutt’ora, di personalizzarlo il più possibile. Inoltre la questo tipo di decisione è stata dettata dalla volontà di discostarmi da quella moda generale che ormai domina la nostra società, quella forse di esporsi troppo attraverso i vari social. Liberarsi ogni tanto del peso dell’identità non è poi così male, anzi ti permette di apparire più giovane

Come nostro solito lasciamo l’ultimo spazio dell’intervista al nostro ospite. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!

 Il mio messaggio finale è quello di non avere un messaggio finale. In fondo ho sempre scritto solo ed esclusivamente per me stesso. L’unico mio desiderio è che la mia musica possa raggiungere il maggior numero di persone e di lacrime possibile. Con amore il vostro Wdoppia

P.s amate e cercate di dare la possibilità a tutti di essere amati

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