Intervista a Tito Pavan per il suo nuovo album “Piccoli pezzi facili”

Tito Pavan è una gradita presenza qui su Fuori La Scatola. Benvenuto Tito innanzitutto! ‘Piccoli pezzi facili’ è il tuo nuovo album. Più che piccoli pezzi, è un disco dalle grandissime doti. Qual’è il segreto di questo risultato?

Grazie a voi! In realtà non c’è nessun segreto: cerco soltanto di fare al meglio quello che mi ispira, in questo caso delle canzoni che abbiano una storia da raccontare. Mettendoci dentro tutto quello che c’è di mio, che mi colpisce, che mi coinvolge.

Un gioco che siamo soliti fare, con te che sei anche attore ed artista poliedrico, ci aspettiamo una risposta fantastica: racconta il tuo album si nostri lettori ma fallo come se dovessi spiegarlo ad un gruppo di bambini di prima elementare!
 

“Piccoli pezzi facili” è una specie di viaggio in musica! Accompagnati da tanti strumenti musicali, dalle voci e dalle sfumature diverse, le canzoni dell’album raccontano storie sul Tempo, sulle Scelte, sull’Amore che spiazza e confonde, su Leggende antiche, sul Destino. Davvero un’avventura da ascoltare per emozionarci! Ma attenzione, senza problemi: sono solo…  piccoli pezzi facili!

Abbiamo ascoltato l’album e ci è piaciuto proprio tanto. Ci è stato difficile scegliere fra tutte un pezzo preferito. Se dovessi per forza sceglierne uno, quale sarebbe? Se vuoi fai anche due!

Allora approfitto dell’offerta 2×1! “La leggenda di Misurina” è un pezzo che ho scritto diversi anni fa, in cui ho sempre creduto ma che è stato spesso poco considerato quando lo proponevo. Lavorandoci con ostinazione finalmente l’ho pubblicato, grazie al prezioso apporto di Luca Francioso, e in molti mi dicono che lo trovano davvero struggente. Mentre per “Anima” il vero lavoro è stato mantenere l’equilibrio del testo camminando sospesi su un filo, dosando intensità e delicatezza, su un impianto musicale un po’ particolare; ma credo di essere infine riuscito a trasmettere quanto avevo in mente di comunicare. 

Sappiamo che hai presentato il tuo album in un live. Ci racconti com’è andata? Magari qualche retroscena…

Grazie al supporto di tante persone che sono venute a festeggiare e a sentire la presentazione, è andata davvero benissimo. Un retroscena buffo è che come location ho scelto non un teatro, ma una sala dove vengono usualmente tenuti corsi di Yoga: molto bella, col pavimento in legno, ma quindi… eravamo tutti in calzini o al massimo con dei copriscarpe! Sembrava un house concert! Ma questo ha contribuito a creare una bellissima atmosfera, a far viaggiare le canzoni e le loro storie.

Come prosegue il 2023 in musica di Tito Pavan?

Sempre su più fronti: il taglio del concerto, visto che mi muovo anche nell’ambito del teatro, è particolare, dato che mescola canzoni e narrazioni. L’idea è di proporlo sia come concerto che come proposta teatrale, sempre accompagnato dai due musicisti che mi supportano nei live, Andrea Badan e Claudio Strazzabosco. Poi ovviamente… le idee ci sono sempre e, tempo permettendo, ci sono già dei pezzi nuovi in fase di realizzazione su cui lavorare. Poi la musica si sposa per me sempre col teatro, nelle mie produzioni. E’ tutto visibile anche sul mio sito www.titopavan.com 

Come sempre nelle nostre interviste lasciamo l’ultimo spazio al nostro ospite. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!

Ok, mi faccio una domanda e mi dò una risposta!

Quali auspici ci sono per un lavoro come il tuo, dallo stampo prettamente cantautoriale, oggi?La fruizione della musica sta cambiando, ma non solo: anche il modo di produrla e gestirla. Io sono un po’ tornato alle origini, con strumenti suonati e con un approccio più… tradizionale rispetto a quello attuale. Ma questa dimensione la sento mia, diretta, profonda. E’ ciò che mi diceva anche Claudio Corradini, il mentore di Soyuz, che nel frattempo ci ha purtroppo lasciati: lavoriamo sulla profondità, sulla qualità; se poi il risultato avrà qualche riscontro lo sapremo a tempo debito, ma intanto saremo consapevoli di aver fatto del nostro meglio con passione e dedizione, con cognizione e sincerità. E’ con questo spirito che porto avanti le mie produzioni.

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