Intervista a Thomas Libero: “il lockdown è stato un periodo rivelatore e di raccolto”. Da lì è nato il suo ultimo Album.

A volte basta dare uno sguardo da lontano ad una persona per capire cosa ama o cosa fa. In questo caso un cantante, polistrumentista, ma soprattutto amante della musica a 360 gradi: parliamo di Thomas Libero, padovano che è anche autore e produttore.

Thomas ci ha colpito, oltre che parla la sua musica, lo stile e la vocalità, per la passione che trasmette e la cura che ha di ogni dettaglio dei suoi lavori.

Dopo una carriera che lo ha visto anche in tour in giro per il mondo, è Online dal 21 Dicembre con il suo nuovo ed ultimo album “Songs From The Lockdown I” ed alcuni dei brani contenuti li possiamo ritrovare anche all’interno della nostra playlist.

Thomas, dal 2014, è anche endorser del marchio Shiva Audio Device. In questo 2020 ha già pubblicato il singolo, “IP” che ha ottenuto ottimi risultati radiofonici anche a livello europeo.

Ciao Thomas e Benvenuto sul nostro blog! Ci fa davvero piacere intervistarti. Partiamo da molto lontano. Puoi raccontarci come e quali sono stati i tuoi primi approcci alla musica e se da bambino avresti immaginato di aver potuto girare il mondo grazie a questa passione?

Ciao! Intanto grazie mille per il vostro spazio, è sempre bello parlare della propria passione e del proprio lavoro con dei veri amanti della musica. I miei genitori mi regalarono la prima chitarra elettrica quando avevo 13 anni perchè proprio in quel periodo ebbi l’illuminazione e la “chiamata” da parte della musica. Sono sempre stato un appassionato di rock ma fino a quel momento l’idea di suonare non era nemmeno remota, fu proprio un colpo di fulmine che ancora oggi non so spiegare. L’unica cosa che posso dirvi è che da quando ho iniziato a suonare ho sempre pensato in grande, quindi si, ho sempre pensato che nella peggiore delle ipotesi, avrei fatto questo lavoro.

Hai fatto davvero tanto nonostante la giovane età: c’è stata una esperienza in particolare, tra le tante in giro per il mondo, che ricordi particolarmente?

Beh grazie mille! Sono così sempre concentrato su quello che faccio che non mi rendo mai conto dei risultati, sono sempre impegnato a pensare a cosa verrà dopo! Come esperienza potrei citarti il primo tour all’estero che mi portò direttamente in un altro continente, in sud america, in Brasile… è stata un esperienza fantastica e che mi ha fatto crescere molto. Però, tutt’ora il concerto che ho nel cuore rimane un live set acustico che feci in apertura di Erik Gronwall (H.E.A.T.) in un piccolo club di milano, il Blue Rose Saloon. Quella serata per una serie di eventi rimarrà sempre nel mio cuore.

Hai fondato anche una tua etichetta, la “Libero Corp”: scelta saggia e coraggiosa. Come sei arrivato a questa decisione?

L’ho fatto semplicemente perchè volevo pubblicare la mia musica senza avere nessuna pressione o obbligo da parte di un’etichetta. Ormai il mondo del music business (per quel poco di business che è rimasto) è cambiato totalmente, ci sono tante soluzioni per poter pubblicare la propria musica e promuoverla, sia a livello underground che mainstream, senza dover per forza passare attraverso i soliti nomi o label. Secondo me è importante uscire con dei prodotti, ma dobbiamo piacere al pubblico e non agli addetti ai lavori.

Arriviamo al tuo nuovo album: “Songs From The Lockdown I” è una raccolta di cover con all’interno un solo inedito, ovvero “Flyin’”. Ci puoi raccontare come è nato l’Album e perché hai deciso di inserire solo “Flyin’” come unico inedito? Parlaci anche di questo inedito.

L’album è semplicemente una raccolta di pezzi che ho registrato quest’anno durante la quarantena di marzo e aprile. Sai, noi musicisti ci siamo trovati con tanto tempo libero e per non perdere l’allenamento (e la testa), molti di noi si sono buttati nel lavoro da studio. Alla fine facendo un check al computer, mi sono trovato con tantissimo materiale e ho deciso di pubblicarlo in due volumi (infatti questo è il primo), così per riempire un po’ questo periodo e per dare un regalo musicale ai fan che mi hanno supportato tantissimo. “Flyin’” è uno di quei brani che ho registrato ad aprile, mi sembrava coerente con il progetto ed ho voluto inserirlo nel disco perchè in breve tempo è diventato una delle canzoni preferite dal pubblico. Inizialmente era una canzone che avevo scritto anni fa chiamata “The Story Of A Man”, l’ho ripresa in mano, cambiato il testo e tenuto l’arrangiamento essenziale per dare più valore al testo, che è di speranza e ottimismo, cose di cui abbiamo bisogno soprattutto ora.

Nell’album troviamo brani anche Battisti o Stevie Wonder per citarne alcuni. Quindi generi molto differenti all’interno di questa produzione. Possiamo per cui dire che sei un’amante della musica nel suo complesso, e non solo di alcuni generi in particolare. Come è stato interpretare i brani di questi artisti rispetto ad esempio a Bon Jovi o Neil Young?

Certamente! Questo è un altro obbiettivo che mi voglio prefissare con quest’album. Nel corso della mia carriera mi sono ritrovato a spaziare tra tanti generi, pur rimanendo un rocker come solista, quindi ho imparato ad apprezzare la musica nella sua totalità, per questo ringrazio tutte le persone con cui ho lavorato anche come “dipendente” diciamo. Alla fine esiste solo la buona musica e la cattiva musica, senza genere, e addirittura direi, esiste la musica che ti piace e quella che non ti piace. Il mio modo di “affrontare” la musica è quella di un bambino innocente, io ascolto e se mi piace bene, se non mi piace, amen. Interpretare questi brani è stato divertente e motivante, è sempre bello scoprire cose nuove e migliorarsi

A proposito di lockdown: come stai vivendo questa situazione lontano dai live?

Al di la dei discorsi economici legati ai concerti, devo dire che questa sorta di stop mi serviva. A febbraio di quest’anno avevo collezionato circa 400 date in due anni e a livello mentale ero molto demotivato e stanco, ero arrivato a mettere in dubbio il mio amore per la musica perchè avevo visto troppe cose che non mi piacevano e la mia mente mi stava portando dentro un brutto circolo vizioso di negatività. Questo periodo è stato rivelatore e sopratutto di raccolto, infatti nonostante tutto sono riuscito comunque a lavorare e per fortuna ancora oggi rimango un musicista professionista. Sono grato per questo

Scorrendo tra i tuoi brani ne spicca uno, molto bello, in italiano “Nella notte” (che ha raggiunto la posizione #92 dei brani più trasmessi in radio). Pensi, o hai in progetto, di realizzare un album di tuoi inediti interamente in Italiano?

Grazie mille! Certamente, ho ancora diversi singoli da pubblicare, ho voluto gettarmi sull’italiano perchè volevo che il mio pubblico qui capisse al volo le canzoni. Per come funziona il mercato, pubblicherò ancora canzoni singole per poi collezionarle in un album, quindi per il “disco intero” ne riparleremo forse nel 2022. Ti confesso che dopo “IP” era in programma l’uscita di tutti gli altri brani ogni due mesi, ma non me la sono sentita perchè volevo che la situazione fosse un po’ più normale e tranquilla per poter promuovere al meglio i brani. Ci tengo molto!

Quali sono, ad oggi, i tuoi progetti per il futuro?

Come gia ti dicevo prima, l’intenzione è quella di pubblicare un nuovo singolo in italiano all’inizio dell’anno prossimo. Oltre a questo, verrà pubblicato “Songs From The Lockdown II” e un disco live registrato a luglio “Live At The Central”. Non posso dire di più, pero sicuramente c’è tanta carne al fuoco!

Come al solito lasciamo l’ultimo spazio al nostro ospite. Lancia un messaggio o rispondi a quella domanda che avresti voluto ma non ti abbiamo fatto! i

Bella questa! Beh la domanda che avrei voluto è “Cosa avresti fatto se non fossi diventato un musicista?” ma non vi rispondo, magari la prossima volta hahaha! Grazie mille per questa intervista, mi sono divertito molto a rispondere! Saluto tutti i lettori, vi abbraccio e mi raccomando non mollate mai, teniamo duro, sono giorni pesanti in un periodo pesantissimo, ma anche le cose brutte finiscono. Ne usciremo più forti!

VI LASCIAMO AL VIDEO DI “ROCKIN’ IN THE FREE WORLD” ED I CONTATTI PER SEGUIRE THOMAS LIBERO, IN CASO NON LO FACCIATE GIA’ …e sarebbe un peccato!

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