Intervista a Ricky Ferranti per il nuovo singolo “Non farmi la Guerra”

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Diamo il benvenuto sul nostro blog a Ricky Ferranti, quest’oggi ospite del nostro blog per una intervista. Dal 26 Marzo è online su tutte le piattaforme digitali un tuo nuovo bellissimo singolo, “Non farmi la guerra” in cui ti immedesimi nei panni della Natura mentre parli all’umanità. Un’idea molto bella ma anche particolare. Come è nata, appunto, l’idea di questo canzone?

Intanto vi ringrazio per questa opportunità.

L’idea di immaginare la Natura che ci parla mi è venuta pensando a quanto siamo giovani e piccoli in termini evolutivi rispetto ai 15 miliardi di anni del pianeta.

Mi sono messo nei panni di un essere immenso e ampiamente sconosciuto che nutre uno dei suoi numerosi figli, il quale sembra avere la pretesa di avere capito tutto. Da questa sensazione è nato tutto. Di conseguenza.

Ci sono anche collaborazioni internazionali i questo brano. Ce ne vuoi parlare? Raccontaci anche cosa canta il coro

Parlando di Natura ho pensato subito all’Africa. Volevo un suono ibrido però.

L’africa doveva essere presente ma non dominante.

Ho pensato ad un coro e ad elementi percussivi che facessero da richiamo.

Ho un amico Camerunense, Martin Enobo, che si è subito prestato per la parte corale.

Il coro è un proverbio swahili che recita che il sangue è più pesante dell’acqua.

Ciò che richiede impegno e sacrificio è ciò che rimane più a lungo.

E penso che serva tanto impegno per mantenere sano il pianeta in cui viviamo ma è l’unico modo per garantirci un futuro.

Il messaggio è molto importante. Certo le canzoni non possono cambiare le cose ma sicuramente possono far pensare e riflettere. Hai avuto un buon riscontro da parte degli ascoltatori riguardo questo aspetto?

Ognuno di noi è una goccia, come diceva Madre Teresa e tante gocce fanno un oceano. Ognuno può fare la sua parte.

Se anche una persona ascoltando la canzone rifletterà su questo tema, saremo già in due a creare dei presupposti per un pianeta migliore.

Parliamo ora un po’ di te. Hai una grande esperienza ed un grande trascorso sia live che discografico. Che consiglio vorresti dare a chi si avvicina oggi alla musica … e cosa ne pensi della musica di oggi?

Io credo nel potere della musica e a chi si avvicina  alla musica consiglio sempre di coltivare entusiasmo e curiosità.

Con questi ingredienti tutto arriva di conseguenza.

Oggi manca molta cultura, mi batto molto per questo, ho Insegnato anche negli asili, portando strumenti di ogni genere.

Un suono dal vivo di un violoncello o di un flauto può cambiare per sempre un bambino.

Musicalmente come stai vivendo questo periodo che ci tiene lontani dai concerti?

Faccio tanto in studio e a scuola di musica.

Mi preparo per quando si tornerà lìve cercando anche di trovare strade alternative usando il mondo del web.

Come sempre lasciamo l’ultimo spazio al nostro ospite. Puoi ora rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta o lanciare un tuo messaggio!

Ma dunque…. Nessuno mi hai mai chiesto quale è l’assolo di chitarra che considero il top mai scritto.

Ecco…. L’assolo di Tunnel of Love dei Dire Straits.

Un capolavoro nel capolavoro.

Vi ringrazio tanto per l’intervista, un saluto ai vostri lettori e ascoltate tanta musica e seguite appena possibile i live!!!

RINGRAZIAMO RICKY E VI LASCIAMO AI SUOI CONTATTI PER CONITNUARE A SEGUIRLO!

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