Intervista a Pietro Enea: da Palermo all’Europa sognando gli States.

Nella nostra playlist per la prima volta abbiamo deciso di inserire un brano strumentale. Si tratta di “Un paio di Scarpe” del talentuoso chitarrista Pietro Enea, siciliano classe ’92 che ora andremo ad intervistare.

Ciao Pietro e Benvenuto sul nostro blog. Abbiamo letto dalla tua biografia che ti sei avvicinato alla chitarra da adolescente, grazie a tuo zio che ti prestò la sua. Che ricordi hai di quell’episodio e cosa in particolare ti fece innamorare di questo strumento? E se ti ricordi, che chitarra era?

Ciao e grazie, innanzitutto, per la vostra curiosità mostrata al mio nuovo inedito. Si, il mio percorso con la chitarra inizia nella prima adolescenza grazie alla chitarra di mio zio che lo stesso ebbe il piacere di prestarmi dopo lui aver capito che volevo toccare e conoscere maggiormente questo strambo strumento che vedevo a casa sua. Una volta imbracciata la chitarra fu un effetto domino che mi ha portato a prendere le prime lezioni e cosi via. In realtà da bambino tra le mani ebbi una batteria giocattolo e la amavo; a volte prendevo le matite o le penne e iniziavo a suonare con l’ immaginazione una batteria vera. E sinceramente questo forse mi ha permesso di sviluppare un buon senso del ritmo che mi ritrovo; però il destino ha voluto che comunicassi con un altro strumento (forse aveva a cuore anche la melodia)..

Crescendo studi la tecnica della chitarra fino a diventare un ottimo chitarrista. Hai suonato oltre che in Italia, in giro per l’Europa. Hai un ricordo in particolare di uno di questi concerti nelle grandi città europee?

Ero in Spagna, nella città di Vigo, in Galizia, e lì ebbi la fortuna (e anche l’ intraprendenza) di suonare in più locali della città. Ero attorniato da spagnoli e da ragazzi da ogni dove, e comunicare coi musicisti in spagnolo era facile perché già masticavo questa lingua ma anche perché la musica ha un linguaggio universale. Ricordo in particolare un live in cui “salì sul palco” una ragazza francese e fu il più bel concerto multiculturale fino a quell’ ora fatto. L’ accompagnai con la mia chitarra acustica che mi ero portato dall’Italia e ne uscì una bella serata. Situazione simile avvenne a Roma in Italia, con una ragazza cantante che conoscevo e improvvisammo una serata in un locale della capitale davanti a un folto pubblico; questa volta però la chitarra non era la mia!

Dove sogni di poter andare a suonare un giorno? Un teatro o una città…

Mi piacerebbe farmi conoscere ancor di più nella mia città Palermo, poi magari da qualche parte in Italia, penso Bologna che ha un bel fermento di musica emergente. Pensando in grande mi affascinano tantissimo gli Stati Uniti anche per l’ opportunità e la visibilità che danno agli artisti nuovi nella scena; cosa che ahimè è difficile riscontrare in Italia dove ancora il sistema dei live concerts e della produzione musicale è chiuso e aperto solo alle mode del momento. Tornando a noi, si confermo l’ America, anche del sud e perché no qualche città in Europa, nel Regno Unito ad esempio. Una mia passione è il surf da onda quindi non posso non citare anche l’ Australia..

Parliamo ora del tuo brano “Un paio di Scarpe”. Un bellissimo e suggestivo strumentale. Dal titolo e la copertina si evince quale potrebbe essere il tema del pezzo, ma vorremmo chiederti di raccontarlo tu ai nostri lettori.

Il brano è nato con un testo da me scritto ad inizio 2020 che ad un certo punto ha trovato la sua musica nel vero senso della parola. Infatti ho deciso di fare un cambio di rotta improvviso, soppiantando la voce e portando la melodia della stessa sulla chitarra direttamente. Ho voluto che la chitarra cantasse al posto mio in qualche modo. Il tema che scorre nel brano è una voce mutata in suono di corde di chitarra acustica, sono le parole che sono vinte dalle note. Ho dato alle note l’ onere di parlare al posto di una voce e spero che qualche messaggio arrivi, anche senza testo.

Il brano però nasce con un testo, quindi un chitarra e voce. Potremmo ascoltare un giorno la canzone così come era stata concepita inizialmente, anche con la tua voce?

Nasco come chitarrista, vorrei dare voce anche a questo modo di trasmettere la musicalità delle note. Vediamo cosa ci riserverà questo 2021..

Con quale chitarra (o più chitarre) hai registrato questo singolo?

Ho usato unicamente la mia chitarra acustica, una Hofner.

Come hai vissuto musicalmente il periodo 2020 del covid e purtroppo anche questo inizio 2021 in cui siamo orfani dei live?

Dal e nel 2020 è nato questo brano, è nato il mio primo singolo e questo penso voglia significare belle cose. Mi piace pensare alla metafora del diamante che diventa tale sotto alte pressioni dell’ ambiente circostante, e un po’ è stato cosi per noi tutti durante l’ anno appena passato. E’ come se la pressione che la chiusura forzata ci ha prodotto doveva trasformarsi in qualcosa per forza, per convertire questa energia negativa in positiva. Io ho intercettato questa energia e l’ho trasformata in musica, buttando giù testo e musica.

Come sempre lasciamo l’ultimo spazio al nostro ospite. Puoi ora rispondere a quella domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta o lanciare il tuo messaggio!

Il messaggio principale viene dalla musica ed essendo una forma d’ arte ognuno ne trae il proprio e spero che il mio brano trasmetta buone energia agli ascoltatori. Il percorso è appena iniziato e devo dire che sto riscontrando una buona risposta dalla gente che viene a conoscenza del brano e questo non fa altro che dare a me l’ energia giusta per guardare avanti e partorire nuove idee. Ho in mente bei progetti, testa bassa e lavorare sodo; non c’è anno giusto se non c’è impegno e determinazione. Adesso torno a suonare!

VI LASCIAMO AI SUOI CONTATTI PER SEGUIRLO, ASCOLTARLO E SOSTENERLO!

Pagina artista: @pietroeneamusic • Foto e video di Instagram

Link multipiattaforma: Un paio di scarpe (shor.by)

Link brano: https://open.spotify.com/track/1Bx8JYiY2zXtsa2JRnSAze