Intervista a Piergiorgio Tedesco per il nuovo singolo ‘Come Vialli e Mancini’

Piergiorgio Tedesco bentornato su Fuori La Scatola e bentornato con il tuo nuovo singolo “Come Vialli e Mancini”. Ci hai regalato una bella emozione quando la abbiamo ascoltata. Hai qualche ricordo in particolare legato a questi due campioni ed amici?

Grazie a voi! Alcuni personaggi alla fine sono come dei discreti compagni di viaggio: li trovi da ragazzo quando anche loro sono molto giovani e li porti con te nel corso degli anni, anzi in un certo senso contribuiscono a darti il senso del tempo che passa.. Vialli e Mancini hanno appena qualche anno più di me e quando ero ragazzo, loro sovvertivano le gerarchie di quello che all’epoca era uno dei campionati più competitivi al mondo. Ricordi ne ho tanti: certi goal scolpiti nella memoria, la loro straordinaria unione, i successi,  la finale di Champions persa per un soffio, il ritiro dal calcio giocato e poi l’iconico abbraccio a Wembley la notte della vittoria dell’Europeo, che Luigi Bicco ha illustrato benissimo nella cover del brano.

Un gioco che ci piace fare è questo: descrivi il tuo brano come se lo dovessi spiegare ad una classe di bambini delle elementari che si trova di fronte a te. Mi raccomando, niente parolacce!

E’ un bell’esercizio, potrei metterla giù così: c’erano due ragazzi come voi che giocavano molto bene a pallone e che crebbero insieme, cementando una grande amicizia. E proprio grazie al talento, all’impegno e a questa loro unità fu costruita attorno a loro una squadra straordinaria che vinse il campionato e arrivò sul tetto d’Europa. Ma tutto questo fu possibile perché lo spirito di squadra  e l’unione di intenti era più forte dell’egoismo, perché ciascuno sapeva di poter contare sugli altri ma non per questo si adagiava sull’aiuto dei compagni.. Poi il tempo passò, quei due ragazzi smisero di giocare ma con quello spirito ottennero grandi risultati anche da allenatori, arrivando ancora a vincere dei trofei importanti, finchè un dei due si ammalò e se ne dovette andare, lasciando però dietro sé una grande lezione di vita. 

Ma non so se raccontare le cose ai bambini sia proprio il mio forte…

Tante frasi belle nella canzone. Se ne dovessi indicare quella che ritieni più importante di tutto il testo?

Forse non è la più bella, ma probabilmente la più importante è proprio quella del ritornello: “E anche noi che siamo Fantozzi e Filini / quando ci abbracciamo, noi siamo / come Vialli e Mancini”. Che esprime poi come nella vita i risultati si ottengano proprio con il gioco di squadra che consente di andare al di là dei propri limiti.

Che valore dà all’amicizia Piergiorgio Tedesco?

Enorme. Ti direi che è una delle poche cose che nella vita contano davvero. E in questo senso, credo anche di potermi dire molto fortunato!

Altri lavori in progetto per questa prima parte di 2023?

Questo singolo è nato subito dopo la scomparsa di Vialli e quindi in un certo senso è un imprevisto che ha cambiato un pò la gerarchia delle cose. Comunque nelle intenzioni ci sono alcuni concerti con la band perchè ultimamente ho potuti farne pochi per via di una serie di problematiche personali; tra poi l’altro ho fatto il permesso come artista di strada e non escludo che nei prossimi mesi mi troverete con la chitarra in piazza a Torino o anche altrove.

Poi c’è un libro di racconti che doveva già uscire qualche tempo fa e che ha avuto un percorso un po accidentato e che rispetto alla musica è sceso un pò nelle gerarchie. Ma credo che sia giunta l’ora di riprendere quel progetto!

Come sempre lasciamo l’ultimo spazio dell’intervista al nostro ospite. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!

Credo che scrivere canzoni permetta di regalarsi e di regalare delle bellissime emozioni; per cui, a prescindere da tutto, continuerò fintanto che questa sensazione mi accompagnerà. Poi ci tenevo a ringraziare ancora una volta Simone Ferrero che ha arrangiato e prodotto “Come Vialli e Mancini”, incoraggiandomi a farla uscire subito sin dal primo ascolto del mio provino!

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