Intervista a Maelstrom che ci racconta il nuovo singolo “Ombra”

In occasione dell’uscita del suo ultimo singolo per Revubs Dischi, abbiamo fatto qualche domanda a Maelstrom su “Ombra” e sul futuro immediato di un progetto da tenere d’occhio. 

Ciao Maelstrom e bentrovato su Fuori La Scatola! Il tuo è un nome che pare avere un significato particolare, quasi antico… ci racconti il perché della tua scelta?

Ciao!
Maelstrom, da malen “girare” e stroom “corrente”, è un nome che appartiene a leggende nordiche e indica un grosso vortice marino causato appunto dalle correnti. 

Ho scelto di utilizzare questo nome nel dare vita al mio progetto musicale perchè provo da sempre un’amore incondizionato per il mare e la sua anima così ricca di leggende.
La sensazione di stupore e di paura che suscita al tempo stesso. 

Da dove partiresti per raccontare la tua storia, dove comincia la tua avventura con la musica?

Il primo episodio a cui penso istintivamente quando mi viene posta questa domanda è il giorno in cui mio fratello mi fece scoprire Michael Jackson.
È stato verso la fine delle elementari e non è che prima non avessi mai cantato o ascoltato musica, ma in quel caso preciso era successo qualcosa di diverso. 

Il solo di chitarra di “beat it” aveva innescato una voglia irrefrenabile di curiosare di più in questo mondo. 

Tra l’altro, abbiamo scoperto che sei amico di Nube, cantautore che da queste parti stimiamo molto. Come vi siete conosciuti? Avete mai avuto modo di lavorare insieme?

Yes, ho conosciuto Nube al liceo artistico, quando insieme ad un amico stavo cercando un batterista per la nostra band “La Canaglia e il Gentiluomo”.
Si vociferava che Nube fosse un batterista, così una volta visto che girava per le scale della scuola con la faccia un pò imbronciata e la canottiera (a dicembre, in Piemonte) abbiamo subito pensato: “è lui”. 

Perciò si, oltre ad essere amici lavoriamo insieme praticamente dalla quarta liceo e tutta la fase di ideazione del progetto Maelstrom l’ha vissuta direttamente.
Per i miei primi due singoli,“Pecore nere” e “Coralli” ad esempio, ha lavorato ad una prima stesura musicale. 

Dedichi molta attenzione alla componente grafica ed estetica del tuo lavoro: esiste un concept ben preciso, dietro le tue scelte? Quanto conta l’immagine, in un progetto musicale come il tuo?

Tutta la componente estetica delle mie canzoni è curata da Gianvincenzo Pugliese, che oltre ad essere un attore, regista e fotografo fortissimo, è il mio fratellone. Abbiamo un rapporto molto stretto e soprattutto amiamo con la stessa forza le onde del mare. 

Siamo partiti da Corto Maltese di Hugo Pratt, come reference principale da cui at- tingere per l’identità estetica di Maelstrom, servendoci però delle nostre radici, sia negli abbigliamenti che nei luoghi ricorrenti nelle immagini e nei video.
Il cappello che indosso sempre ad esempio, era di nostro padre quando era ragazzo, il cappotto rosso del videoclip di Pecore Nere di nostra madre, il protagonista del video è nostro nonno. 

Abbiamo deciso di dare vita ad un’ icona che possa essere riconoscibile anche se visto solo in silhouette.
Esiste perciò una narrazione tra musica e immagini che dal nostro punto di vista è fondamentale. 

Parliamo del tuo nuovo singolo, “Ombra”: dentro, ci sono riferimenti ben precisi a condizioni personali che diventano facilmente condivisibili, sopratutto per chi non ha smesso di cercare un posto da chiamare “casa”. Ci racconti un po’ cosa si nasconde, dietro questo singolo?

Dietro Ombra si nasconde un periodo in cui mi sentivo smarrito ed è nata proprio come tentativo di cercarmi di nuovo, di riaccendere la luce.
Viviamo un presente sempre più frenetico, che tenta in tutti i modi di imporre i propri ritmi. 

Le nuove generazioni si trovano così costrette a fare i conti quotidianamente con la pressione sociale del “dover trovare il proprio posto nel mondo e di farlo subito” perché poi è tardi e non è concesso perdere tempo.
Grazie ad ombra ho imparato così ad andare contro quest’andatura distorta dei nostri tempi. 

Dedichi attenzione alla scrittura, e si sente che la tua è una ricerca poetica oltreché musicale: quali sono i tuoi principali riferimenti? Anche extra-musicali, se vuoi…

Innanzi tutto grazie per il complimento.
Partendo dai riferimenti musicali direi sicuramente, Lucio Dalla, Rino Gaetano, Capossela e Brunori sas hanno giocato e continuano a giocare un ruolo importante. Leggo da diversi anni Tagore e Hikmet e ultimamente sto scrivendo la tesi su Shakespeare perciò gli stimoli sono svariati! 

Consigliaci un libro da leggere, il tuo libro preferito.

Scegliere un preferito è difficile, per rimanere però in tema di mare direi “il porto dei sogni incrociati” di Larsson.