Intervista a Macs Inghio: “Esco” da quello che non fa più per me e cerco di vedere il mondo a modo mio.

Macs Inghio è un musicista torinese classe 1976. Un Vero Rocker, fonda la sua prima band a 14 anni. Il suo ultimo singolo si chiama “Esco”. Poteta ascoltarlo e vederlo grazi al videoclip presente su Youtube.

Ciao Macs e benvenuto sul nostro blog per questa intervista. Partiamo con una domanda che quando la facciamo la lasciamo quasi alla fine ma con te vogliamo usarla come apertura, dato che andiamo a parlare di live, e tu di concerti ne hai fatti tanti. Come stai vivendo questo periodo che dura ormai da un anno in cui siamo impossibilitati a fare e a vedere concerti?

Ciao ragazzi, come tutti ho patito un pò ma ne ho approffittato per lavorare a qesto nuovo disco. Dopo l’iniziale preoccupazione per i propri cari (comune a tutti credo) ho cercato di trovare un ritmo e ogni giorno fare qualcosa. Non è stato sempre facile ma abitare a 300 metri dallo studio di registrazione si è rivelata una scelta fortunatissima. Ho potuto raggiungerlo a piedi anche nel momento di lockdown duro.

Sei un classe 1976, sei nato davvero negli anni d’oro del rock. Come sono stati i tuoi primi approcci alla musica?

Quando ero ragazzino il Rock e il Metal erano una valvola di sfogo un pò come la Trap oggi, mio fratello più grande di me portava a casa sempre qualche disco diverso. Entrambi rimanemmo folgorati da Iron Maiden, Metallica, Ac Dc e dalle loro pazze copertine. Ascoltando mi veniva voglia di imparare a suonare e cosi presi le mie prime lezioni di chitarra classica in un corso alle scuole medie per poi proseguire gli studi per altri 6 anni.

Da “I Medusa” ai “Sistema Nervoso” con la quale arrivi anche alle finali di Sanremo Rock nel 2001, nel 2003 nasce l’interessante progetto “Peppermusic”. Ci vuoi parlare com’è iniziato tutto con questo progetto?

Il progetto Peppermusic che attualmente è la mia principale occupazione è stato un percorso naturale seppur impegnativo. E’ nato quando ho capito che vivere di sola musica era molto complicato e quando capii che della musica mi piaceva tutto ,non solo le canzoni. Iniziai lavorando per altre persone, montando palchi , trasportando materiale … per poi registrare decine di band. Attualmente ci siamo spostati in una struttura a Moncalieri (To) dove abbiamo il nostro studio di registrazione , 14 sala prove e il materiale per realizzare spettacoli all’esterno. In pratica una House of rock a 360 gradi.

Arriviamo ora al tuo ultimo singolo “Esco” di cui possiamo vedere il video sul tuo canale youtube (e lo lascerò anche a fine intervista) . Anche per quanto riguarda questo pezzo, ci vuoi raccontare come è nato? Raccontalo a chi ancora non ha avuto il piacere di ascoltarlo!

“Esco” è una canzone particolare, atmosfere un pò cupe e chitarroni. Ha ben poco a che fare con il materiale che siamo abituati a sentire in radio. Come la maggior parte dei brani che scrivo è nato in studio giocando su una base di batteria elettronica , l ‘idea non sembrava male e quindi l’ho sottoposta ai ragazzi della band. Il testo è una riflessione sulla nostra società condizionata da pregiudizi e ideologie dalle quali per fortuna spesso si ha la necessità di evadere. “Esco” da quello che non fa più per me e cerco di vedere il mondo a modo mio e soprattutto di viverlo serenamente.Ti mento se necessario.

“Esco” anticipa l’uscita del tuo nuovo album  “Non brucia più la sconfitta” previsto per Aprile 2021. 10 pezzi tra il rock puro ed il metal, hai dichiarato. Ci puoi anticipare ancora qualcosa su questo lavoro?

“Non brucia più la sconfitta” in uscita ad aprile è il quarto disco di questo percorso iniziato nel 2010. Rispetto agl’altri lavori ha un impronta decisamente più heavy. Nei primi 2 dischi ho lavorato con 2 chitarristi diversi che hanno dato il loro fondamentale contributo , ma solo da “Aware” (il precedente lavoro) ho iniziato a occupparmi delle chitarre al 100% , questo ci ha portato in una direzione decisamente più pesante. Volutamente la produzione non è impacchettata nei canoni che il mercato di oggi richiede. Se continui a fare musica una volta superati i 40 credo che essere sinceri con se stessi sia basilare. Abbiamo fatto il disco che volevamo fare.. con i chitarroni , la doppia cassa e gli assoli di chitarra senza preoccuparci nemmeno della lunghezza delle canzoni. E stato un piacere realizzarlo con Andrea Ferrari già mio compagno nei medusa e Paolo Shahini che abbassa decisamente l’età media della band(ahah).

Sei un musicista di grande esperienza. Che ne pensi della musica di oggi, soprattutto quella italiana?

Credo che la musica italiana abbia tanto da dire. Ministri , ZenCircus , Afterhours e Verdena hanno fatto scuola nel mio modo di vedere le cose. Credo che però oggi la necessità di “sfondare a tutti i costi” abbia preso il sopravvento rendendo la proposta spesso poco originale e poco musicale nel senso che proprio nei dischi si suona poco. Mi piacciono più le cose che vengono dallo stomaco e spero in futuro si torni a suonare di più. Rimango dell’idea che l’artista debba vendere la propria opera non fare un opera vendibile. Troppa omologazione.

Lasciamo, come sempre, l’ultimo spazio al nostro ospite. Puoi lanciare il tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!

Lancio il messaggio perchè mi sembra piu utile. Appena finisce l’emergenza sanitaria torniamo nei locali a vedere concerti. Se possibile e parlo agli amanti del Rock: Andiamo a vedere più musica inedita! Ok le cover band ma meglio scoprire nuove proposte. Ci vuole musica nuova per mantenere questo genere in vita.

RINGRAZIAMO MACS INGHIO E VI LASCIAMO AI SUOI CONTATTI ED AL VIDEO DI “ESCO”!!

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