Benvenuto Luca Buosi su Fuori La Scatola per questa nuova intervista! “Luoghi” è un lavoro che spazia tra diverse sonorità, dal pianoforte alla musica afro. Come hai scelto le influenze musicali per ogni brano e come hai integrato questi stili diversi pur mantenendo il tuo suono distintivo?
Innanzitutto grazie per il tempo che mi dedicate, in questo disco ho voluto mettermi in gioco e far capire la mia versatilità nei vari generi musicali, e sicuramente per un pianista come me poter fare della musica Afro non è stato immediato, però devo dire che sono soddisfatto del risultato che ho ottenuto, essendo un compositore cerco sempre nuove sonorità da poter integrare e volevo trasmettere all’ ascoltatore la leggerezza di questo disco che tocca molti generi musicali e luoghi.
Il titolo dell’album è evocativo: “Luoghi”. Ogni traccia sembra rappresentare un luogo specifico, ma anche un’emozione legata a quel posto. Qual è il processo creativo dietro la scelta dei titoli delle tracce e come ogni “luogo” ha preso forma nella tua composizione?
Sicuramente l’idea d’intitolare il disco luoghi è nato dopo aver fatto molti chilometri musicalmente. Ogni traccia racchiude una sonorità ben distinta non solo strumentalmente, ma vuole far immaginare all ascoltatore quel determinato posto.. e portarlo a viaggiare, un bel viaggio.
“Bologna” è un brano particolarmente significativo per te, dato che rappresenta la città dove hai vinto il concorso “Promuovi la tua musica”. In che modo la tua esperienza personale con Bologna ha influenzato la composizione di questo pezzo?
Penso che Bologna sia magica, ci sono artisti come Lucio Dalla che sono stati riconosciuti in tutto il mondo per le loro opere, e anch’io nel mio piccolo volevo assorbire l’energia di questa bellissima città e portarla in musica, la mia musica, e poter vincere in un luogo cosi è stato il massimo per me.

L’album è il risultato di due anni di lavoro: che tipo di sfide hai incontrato durante la produzione di “Luoghi” e come hai affrontato il processo di ricerca sonora e arrangiamento?
Ho voluto prendermi il tempo di creare qualcosa che mi rappresentasse ma allo stesso tempo non voleva essere un prodotto commerciale, voleva essere un viaggio. Questo disco sicuramente mi ha fatto capire che la fantasia è l’unico limite che abbiamo, e la musica ti permette di fare ciò vuoi se la rispetti e se la studi.
Luca, sei un compositore con una carriera internazionale, ma con “Luoghi” hai scelto di rilasciare un album strumentale, un formato diverso rispetto alle tue colonne sonore. Qual è stato il motivo dietro questa scelta e cosa speri che gli ascoltatori provino ascoltando questi brani puramente strumentali?
Con questi brani strumentali volevo portare all’ascolto della musica e non per forza concentrarsi su un testo.. o sul tono di una voce, non volevo parole, il mio messaggio voleva essere senza bandiere e senza doppi sensi.. vorrei regalare un momento di relax e di leggerezza.
Lasciamo l’ ultimo spazio dell’ intervista al nostro ospite. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!
Vorrei ringrarvi e vorrei dirvi di seguirmi che sicuramente ci saranno nuove musiche e nuove luoghi dove vi voglio portare.. la voglia di comporre un nuovo disco c’è.

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