Intervista a Lara Serrano: “l’Amore sotto ogni forma ispira le mie canzoni”

Lara Serrano è la protagonista della Nostra intervista di oggi, cantautrice Genovese classe ’98. Per lei la musica è uno strumento di sfogo. Da circa un anno ha iniziato a pubblicare i propri lavori, sempre con l’amore, in tutte le sue sfaccettature, presente nelle sue composizioni.

Benvenuta Lara. Siamo molto felici di fare questa intervista con te oggi. Parto con una domanda molto generica e poi passeremo direttamente a te. Abbiamo spesso tra le nostre interviste o negli articoli, a che fare con musicisti genovesi. Certo, la si può considerare una sorta di capitale della musica in Italia. Quanto è importante da quelle parti la musica? La senti come una “responsabilità” provenire dalla stessa terra di certi nomi importanti?

Grazie mille per l’opportunità, è per me un piacere. Genova è un po’ la culla del cantautorato italiano e sono fiera di aver ereditato questa passione dalla mia terra. E’ molto bello ritrovare nella realtà suoni,
odori ed emozioni raccontate da veri e propri poeti quali Fabrizio De Andrè, Luigi Tenco, Gino Paoli, Paolo Conte, Ivano Fossati, e altri maestri. Noto un incremento di artisti che nascono e si fanno conoscere in questa città per poi affacciarsi su una realtà più ampia; la musica è molto importante e molto presente a
Genova; nei vicoli, nel cuore del centro storico, vengono riportati, sui muri, alcuni versi di canzoni note, soprattutto di Faber, che continua ad essere un evergreen. Personalmente mi reputo ancora nel mezzo di
una maratona, se non all’inizio, quindi il grado di responsabilità è ancora alla fase embrionale. Posso però dirti che i grandi nomi genovesi sono stati il mio punto di riferimento e la mia ispirazione. Parlo sia
di Fabrizio De Andrè, che ho iniziato ad ascoltare dalla più tenera età e in certe notti insonni la sua musica mi accompagna tutt’oggi, e di Tenco, tra le cui note sono cresciuta e ne sono rimasta affascinata. Due grandi artisti che hanno sempre fatto parte della mia cultura musicale

Passiamo come promesso a te. Cos’è invece la musica per te, oltre che uno strumento di sfogo?

Credo non esista altro modo per descriverla, la mia musica. Se invece penso alla musica in generale, è la colonna sonora della mia vita. Reputo impensabile fare un viaggio, una passeggiata, prendere un treno o allenarmi senza le cuffiette. E’ sempre stata una costante nella mia vita. Ogni periodo lo associo ad una playlist, o ad un cantante o, ancora, ad una canzone. Mi oriento in questo modo. Potrei scrivere un’autobiografia partendo dalle canzoni che hanno segnato i vari momenti.

Sappiamo che hai scritto un brano per Rita Rusic, “Roma – Miami. Come è nato questo brano? Ce lo vuoi raccontare?

Questa domanda mi fa sorridere. E’ un brano nato totalmente per caso durante un viaggio a Dubai. Avevo già notato Rita Rusic come personaggio televisivo e ne avevo già sentito parlare. Sai, a Dubai le reti italiane ricevibili sono limitate, quindi ho pensato di approfondire la sua vita documentandomi attraverso le interviste da lei rilasciate anni addietro. Non posso non dire che c’è stata una cesura: fino ad un certo punto della sua biografia ho pensato “Ok, ha avuto una vita piena di successi, ha fatto un lavoro che le piaceva, si è costruita dal nulla,…” ma ha iniziato a colpirmi e ad incuriosirmi quando è uscito il suo
lato umano, il dolore, la separazione, l’essere madre. Fondamentalmente quei problemi che caratterizzano ognuno di noi, almeno potenzialmente. Come ho già detto in un’altra sede, Roma – Miami è un omaggio ad una donna che ha saputo superare problemi, ostacoli e difficoltà sempre a testa alta. Ha sempre trovato il modo di rialzarsi. Inutile dire che è una persona che gode della mia stima. Abbiamo avuto modo di conoscerci dopo l’uscita del brano e assicuro che quanto riportato in Roma – Miami è un decimo di quello che è lei nella vita quotidiana. Credo di aver molto da imparare da lei, e non solo io.

lara e rita

Parliamo ora invece di “Guai”, il tuo singolo che è anche all’interno della nostra playlist. Parla di un amore passeggero. C’è qualcosa di autobiografico nella storia? (senza svelarci troppo) 😉

Ti dirò la verità: Guai nasce una sera, ad Aprile, accordando la chitarra. Ho fatto un giro di accordi con un arpeggio, quello che sarebbe poi diventato il giro definitivo, che mi è piaciuto fin da subito. L’attenzione al
testo qui scarseggia, la maggior parte delle parole l’ho canticchiata proprio mentre provavo questa melodia curiosa. Il resto l’ho aggiunto in un secondo momento, senza mai apportare modifiche. E’ una storia che, io per prima, dico essere un amore estivo forse unilaterale. Magari non è nemmeno così. Se c’è
qualcosa di autobiografico? Ora ti direi di no, proprio per il modo in cui è nato il brano, ma forse dovresti chiederlo al mio inconscio.

Come detto, hai iniziato a pubblicare da poco più di un anno e devo dire che ascoltando il tuo profilo spotify,hai pubblicato molto e sono davvero tutti dei bei brani. C’è né uno in particolare che porti nel cuore o semplicemente preferisci?

Grazie mille, sono sempre lusingata dai complimenti. Non ci si abitua mai.
Non vorrei essere di parte, ma lo sono. [ride] Il mio pezzo preferito è “Vinti”, uscito quasi un anno fa. Apparentemente parla dell’epilogo di una storia d’amore, in realtà l’ho scritta pensando a mia nonna, che mi ha lasciato otto anni fa, ma che è sempre con me.
“Vinti” è al primo posto. Tutte le altre canzoni sono al secondo a pari merito. Non riesco a fare una classifica. Ognuna ha la sua peculiarità: “Senza te” nasce dopo una discussione con una persona molto importante per me; a differenza di quello che potrebbe indurre a pensare il titolo, l’oggetto del brano è
proprio la paura di perdere questa persona.
“Roma – Miami” è l’unica canzone che nasce da uno studio e da un analisi. Il testo è stato scritto di getto
ma è molto pensato, ogni parola ha una pregnanza semantica fortissima. Nulla è lasciato al caso, nessuna parola è stata inserita per “far rima”. “Polaroid” è molto datata, è il proseguo di un altro singolo, mai pubblicato. “Guai” è il risultato di un attimo di ispirazione improvvisa.

Hai nuovo progetti, nuove pubblicazioni in vista?

Sì, certo. Ho diversi pezzi pronti, o quasi. A Febbraio uscirà “Se ridi”. E’ un pezzo molto importante per me, nasconde una storia totalmente diversa da ciò che sembra. E’ molto semplice, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista testuale. Mi sono concentrata parecchio sul messaggio che volevo far arrivare: a prescindere da ciò che ti circonda, da ciò che può succedere, tu ridi. Non è con le lacrime che si cambiano le cose, quindi tanto vale…

La musica per te è una valvola di sfogo. Il periodo del lockdown ti è stato utile per scrivere nuove canzoni e tirare fuori i tuoi sentimenti?

Molto utile, inizialmente. Penso che tutti noi avessimo bisogno di stare con noi stessi. Certo, forse sarebbe stato meglio in un’altra circostanza. Ho approfittato il più possibile per scrivere durante il primo lockdown. Avevo una necessità di esprimere i miei pensieri a mente fresca. Quasi ad un anno dall’inizio
della pandemia ne risento molto: le nostre vite sono state messe in stand-by e chissà per quanto ci resteranno ancora. Da artista, ho bisogno di nuovi stimoli, nuove emozioni, nuove conoscenze. Non so più
cosa raccontare. Nell’ultimo anno mi sono tolta tutti i sassolini dalle scarpe; adesso, però, ho bisogno di altre strade, anche sterrate, da poter percorrere.

Ultimo spazio come sempre dedicato al nostro ospite. Puoi rispondere alla domanda che non ti è stata fatta ma avresti voluto o lanciare un tuo messaggio!

Il mio messaggio è quello di tener duro e non smettere mai di credere nei sogni. A volte abbiamo solo bisogno di qualcuno che ce lo ricordi.
E ci creda con noi.

NOI RINGRAZIAMO LARA E VI LASCIAMO I SUOI CONTATTI PER SEGUIRLA!

Guai: https://open.spotify.com/track/1fabUyySjNKzjygkycYZlD?si=H6OeYXyRQ8mMjCjHfWCzLQ

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la copertina di “guai”