Intervista a Joe Sal: “Mi piacerebbe che chi ascolta musica oggi riesca ad andare oltre la superficie delle cose”

Joe Sal, ottimo musicista milanese (oltre che sceneggiatore di Serie Animate) è Online con il suo ultimo singolo “End Of A Frienship”. Il video della canzone è anche disponibile su Youtube.

Ciao Joe e benvenuto nel nostro blog! Siamo molto felici di intervistare un musicista con una storia importante come la tua. Vorrei farti la prima domanda proprio riguardo a questo. C’è un Evento o un concerto in giro per il mondo che ricordi in modo particolare? E Come è stato aprire per Paul Di’ Anno, Quireboys o Pino Scotto?

Aprire per musicisti di fama internazionale è bello perché si possono imparare nuove cose sul mestiere del musicista, e si possono condividere momenti memorabili. Ricordo che con Paul Di’ Anno a Genova faceva un caldo esagerato, lui sudava whisky da tutti i pori! I Quireboys li abbiamo incontrati più volte, fu un piacere prestar loro il mio amplificatore. Però il più divertente in camerino è ovviamente Pino Scotto!

Quanto a un concerto in particolare, cito spesso la bellissima esperienza con Alex Carpani e David Jackson al festival Virada Cultural a Sao Paulo, in Brasile. Un evento di 24 ore con 200 palchi sparsi per la città e diversi milioni di spettatori complessivi, il più grande al mondo nel suo genere!

Andiamo ancora più indietro. Come ti sei approcciato alla musica da bambino, ed in particolar modo alla chitarra?

Può sembrare buffo, ma il primo approccio alla chitarra l’ho avuto quando andavo ai lupetti. Il più figo tra i capi suonava la chitarra, spesso canzoni di Bennato, e tutti lo adoravano (specialmente le ragazzine, ovviamente). In casa mia si è sempre ascoltata della musica, mio padre cantava in un coro, ma è stato grazie ai lupetti che ho deciso di iniziare con la chitarra!

Facciamo ora un bel salto in avanti ed arriviamo al 2016 quando dopo la conclusione del progetto con Alex Carpani, riprendi in mano il tuo progetto da solista.  Pubblichi dal 2018: No Lies”, “I Belong to the Sun”,  “Beautiful Light”  e She-Cat” con i Sax Suonati dal grande David Jackson con il quale avevi già collaborato in passato.  Questi pezzi sono nati tutti in uno stesso periodo? E come è nata la nuova collaborazione con David?

La domanda è interessante, perché effettivamente non sono stati composti tutti nello stesso periodo. Alcune di queste canzoni erano pezzi che non trovavano collocazione nei precedenti progetti (specialmente nella mia band storica, i KickStart, che erano più hard rock). Addirittura la prima versione di No Lies l’ho composta seduto su un balcone davanti alle montagne di Sappada, a 17 anni! Alcuni pezzi però sono più recenti, come per esempio “End of a Friendship”.

La collaborazione con David nel caso di “She-Cat” è stata abbastanza casuale… Abbiamo condiviso i palchi per 4 anni e ormai lo consideravo un po’ il mio “zio” inglese: David oltre che grande musicista è anche uno splendido essere umano. Per She-Cat avevo già pensato un assolo di chitarra (uno dei pochissimi presenti nei pezzi del mio progetto solista), ma poi mi è tornato in mente il vecchio David e gli ho chiesto se gli andava di buttare giù qualche idea per un solo. Tempo due giorni e mi aveva già mandato tre assoli diversi tra cui scegliere.

Arriviamo al tuo ultimo singolo che è anche all’interno della nostra playlist: “End Of A Friendship”. Un pezzo che ci ha colpito molto in maniera positiva, ma anche il video lo abbiamo trovato di un impatto pazzesco. Puoi raccontarci del brano, di come è nato e raccontare a chi non l’ha ascoltato di cosa parla? E raccontaci anche del video dato che hai collaborato alla sceneggiatura con il regista Christian Scorziello!

Ti ringrazio. Per quanto riguarda la canzone, mi interessava parlare di un argomento di cui si parla poco: il dolore che si prova quando un’amicizia finisce, paragonabile alla sofferenza di un amore finito. Le canzoni cantano sempre d’amore, di sesso, di paternità, ma molto poco di amicizia, specialmente nelle sue sfaccettature più dolorose.

Quanto al video, io e Christian ci conosciamo da un sacco di tempo, abbiamo anche suonato insieme (lui oltre che regista è anche chitarrista metal). Abbiamo condiviso un numero imprecisato di birre e di risate negli anni, e da tempo volevamo produrre qualcosa insieme. Quando ho deciso di girare un video di End of a Friendship gliel’ho proposto e lui si è subito entusiasmato. Rispetto al tema della canzone, abbiamo voluto aggiungere un livello più introspettivo della faccenda. L’amicizia che viene rotta è quella con se stessi, una crisi interiore che passa attraverso vecchie memorie di scuola e d’infanzia.

Per portare il tuo progetto dal vivo hai messo su una band con Ettore Salati, Luca Cristofaro e Diego Mariani. La formazione costituisce anche il side-project del tributo rock ai Beatles chiamato “Joe Sal & the Magical Mysteries”. Come state vivendo questo periodo che ormai da quasi un anno ci rende orfani dei live?

Suonare dal vivo mi manca molto. Quello che mi preoccupa di più è che il periodo è talmente tremendo che quando finirà non so se ci saranno ancora locali in cui suonare! Mi spiace molto anche per i miei molti amici musicisti che stanno vivendo un periodo durissimo per la propria sussistenza.

Cerco di non pensarci troppo e mi tengo impegnato pubblicando nuove canzoni e video, promuovendo il progetto, facendo interviste e aspettando che si possa ricominciare a suonare.

Sei un musicista di grande esperienza (oltre che lavorare per Disney e Rainbow). Che consigli ti senti di dare ai giovani che si approcciano oggi alla musica e cosa pensi della musica di oggi?

Bella domanda… Non credo di essere la persona giusta a dare consigli. Io ho sempre fatto quello che mi andava nel momento in cui mi andava, senza preoccuparmi di “inseguire il mercato”. Però se un ragazzo di oggi si approccia alla musica ed è intenzionato a farne un mestiere, oltre all’ovvio consiglio di ascoltare più musica possibile e suonare il più possibile, gli direi di imparare anche a usare al meglio gli strumenti tecnologici. Gli strumenti per registrare e produrre i propri demo in modo da avere prodotti già di buona qualità da proporre ai produttori, e gli strumenti per promuovere sui social il proprio progetto. Bisogna avere progetti interessanti, attuali, con una forte personalità, e che “spacchino” anche dal punto di vista visivo. Bisogna conoscere bene i meccanismi seo, le piattaforme come Spotify, eccetera. Il tuo progetto non deve comprendere soltanto i musicisti ma anche una team che si occupi della promozione, della grafica, ecc. Deve esserci un’idea forte dietro tutto il progetto, che vada al di là della sola canzone.

Io a 42 anni non mi preoccupo molto di queste cose, ma se un ragazzo vuole pagarsi le bollette con la musica o addirittura arrivare ai livelli alti del music business, queste cose secondo me gli conviene conoscerle.

Come sempre lasciamo l’ultimo spazio al nostro ospite. Puoi rispondere a quella domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta, o lanciare un tuo messaggio!

Mi piacerebbe che chi ascolta musica oggi riesca ad andare oltre la superficie delle cose. Sento in giro una quantità di banalità mai sentite prima, quasi sempre ciò che finisce in cima alle classifiche è derivativo, piatto, totalmente innocuo e disinnescato. Solo pochi anni fa su MTV, quando era il punto di riferimento per il mainstream, andava in onda Marilyn Manson, che  piaccia o meno sapeva essere disturbante. Oggi trovo che siano quasi del tutto scomparsi i guizzi creativi, per lasciare spazio a melodie e testi volutamente anonimi. Le coscienze di chi fruisce passivamente la musica mainstream sono ormai intorpidite, obnubilate. E’ come se ci dessero da mangiare tutti i giorni quelle gallette di riso dietetiche che sanno di polistirolo, e a furia di mangiarle cominciamo a pensare che non esista altro cibo. E se per una volta ci danno una pizza la troviamo troppo saporita e non riusciamo a mangiarla. Be’, mi piacerebbe che la gente reimparasse a gustare ogni pietanza, che non ci si fermasse alla prima impressione ma si riprendesse ad ascoltare e riascoltare più volte per percepire i diversi livelli di armonia, gustare fino all’ultima goccia la musica, per scoprire nuove sensazioni e imparare, tramite la musica, qualcosa di noi stessi.

Grazie per le domande e aspetto i vostri commenti sotto il video di “End of a Friendship”.

Joe

RINGRAZIAMO JOE E VI LASCIAMO A TUTTI I SUOI CONTATTI PER CONTINUARE A SEGUIRLO E SOSTENRERLO…ED AL VIDEOCLIP DI “END OF A FRIENDSHIP!!

Official site: www.joesal.eu
Youtube: www.youtube.com/joesalchan
Facebook: https://www.facebook.com/joesalmusic
Spotify: https://open.spotify.com/artist/4LsW0YWUzXVbSiWz4kJ7Zt
Instagram: www.instagram.com/joesalmusic
Twitter: www.twitter.com/joesalmusic