Intervista a Jo Brown: ci presenta il nuovo album “I’m Italian” ed il suo singolo “Quaquaraquà” in uscita entrambi oggi!

Diamo il benvenuto a Jo Brown, protagonista della nostra intervista! È online proprio da oggi il tuo nuovo album “I’m Italiano” ed in contemporanea il primo singolo da esso estratto “Quaquaraquà”. Prima di entrare più nel merito ti chiediamo: come ti senti ora che questo lavoro è finalmente disponibile per il pubblico? Hai qualche aspettativa?

Un saluto a tutti i lettori. Si l’unica aspettativa che ho è quella che le persone possano cantare le canzoni dell’album. Per fortuna mi capita spesso di incontrare alcuni dei miei sostenitori, che mi canticchiano qualche canzone qua e là. Credo sia questo quello che ci rende veramente felici. Sapere che le canzoni diventino del pubblico.

Il disco contiene singoli già usciti ed inediti scritti nell’arco di diversi anni, ed è composto da 10 pezzi, 5 in italiano e 5 in inglese. Quando hai avuto l’idea di raccogliere tutti questi brani in un album? 

Allora tutto è nato per caso. Siamo partiti da brani come Liberi, Sotto lo stesso cielo e Senza di te. Finita la preproduzione di questi pezzi non riuscivo a trovare altre canzoni che potessero sposarsi con questi brani. Un giorno mi dissi e se aggiungessi le canzoni che ho scritto in inglese? Così feci ascoltare al mio produttore i provini di Mr.Brown, Smile, Yes I’m cool e altri pezzi. Appena il mio produttore sentì questi brani rimase folgorato dalla potenza che avevano. Così decidemmo che l’album avrebbe avuto una doppia anima. Soprattutto perché l’intensità con il quale li canto è la stessa in entrambe le lingue.

Per quanto riguarda la lingua, per il futuro, ti vedi maggiormente con l’inglese o l’italiano?

Allora nel mentre sto scrivendo nuovi pezzi sia in italiano che in inglese. Ne ho già scritto più di 15. Sicuramente li porterò in studio non appena inizierò a registrare i provini e a decidere. Credo che potrei fare un doppio album, uno in italiano e uno in inglese. Al momento però è troppo prematuro. Vorrei godermi l’uscita del primo e lasciar consumare le canzoni come si deve.

Se dovessi descrivere l’ album con un solo aggettivo quale sarebbe e perché?

L’album ha già un aggettivo “italiano”. Credo che sia doveroso ribadirlo e sostenerlo. La nostra terra è meravigliosa e ricca di cultura. Nella copertina per esempio, ho in mano una tazza di caffè, simbolo del nostro paese. Le canzoni di questo disco sono nate anche nei bar davanti a un buon caffè. Ricordo quando il mio coinquilino giapponese lasciò l’Italia. L’ultima cosa che mi disse fu: “ la cosa che mi mancherà a Tokyo è un buon caffè italiano.” Così gli regalai una moca e un pacco di caffè. 

Arriviamo al singolo “Quaquaraquà”. Il brano è molto bello, orecchiabile, radiofonico ed “internazionale”. Ti facciamo per cui i complimenti. Uno sguardo superficiale al titolo farebbe pensare a qualcosa di molto leggero, invece sappiamo che questo brano ha dei “retroscena” molto importanti, sia letterari che cinematografici. Ce ne parli e ci racconti anche come è nata la canzone?

Conoscevo il film di Damiano Damiani e avevo letto il libro di Leonardo Scascia “Il giorno della civetta”. Mi colpì questo passaggio: “Ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… 

Tuttavia sono passati alcuni anni e mentre ero al pianoforte e stavo suonando la melodia mi venne spontaneo canticchiare Quaquaraquà. Non so come mi sia venuto, ma è nata così la canzone. Io amo la spontaneità delle cose e credo che tutto nasca per un motivo. Evidentemente dovevo raccontare qualcosa su noi uomini. 

La scelta di alcune parole del testo è nata poi da un articolo che avevo letto sui neologismi dei giovani. Mi sono detto, proviamo a fare qualcosa di moderno e trasporre questo concetto di qualche anno fa ai giorni nostri con una storia attuale.

Potremo ascoltare i pezzi del tuo nuovo album dal vivo nei prossimi mesi? Hai qualche progetto live?

Al momento ci stiamo lavorando. Il desiderio di portare i brani in tour c’è. Lo scorso inverno ho avuto modo di presentarne alcuni nelle mie serate. Spero di organizzare dei live durante questa estate. Al momento è un work in progress. 

Come sempre lasciamo l’ultimo spazio dell’intervista al nostro ospite. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!

La domanda che mi faccio è ci credi al futuro e al momento mi rispondo carpe diem. Ho spesso cercato di guardare troppo in là e credo che la pandemia ci abbia dato una bella lezione. Pensa a viverti il qui e ora. Quello che succederà domani non lo possiamo mai sapere. E come cantava Giorgia in un suo brano “le cose non vanno mai come credi.”

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