Intervista a I Labrador: sono online con l’album “Neoclassico”

Siamo con I Labrador, la band oggi intervistata sul nostro blog. Ciao ragazzi. È online da pochissimo il vostro primo album “Neoclassico”. Innanzitutto, quale emozione prevale in voi con questa uscita e quale obbiettivi vi siete posti con questo disco?

L’emozione di pubblicare un disco, dopo varie uscite di singoli, è qualcosa di particolare. Non è più un contare gli ascolti e sperare in una buona prima impressione del pubblico da una traccia tre minuti. “È qualcosa di più, è il ricordo di un’epoca che non tornerà più ma che continua a vivere”. Chi, al giorno d’oggi, ascolta un disco dall’inizio alla fine finisce per entrare in intimità con l’artista, per conoscerne sfumature non trasmissibili con una hit. Ascoltare un album è quasi un gesto coraggioso, in un tempo di streaming e playlist. Per noi, tra l’altro, l’uscita di questo album è combaciata con la nostra prima apparizione live dal vivo di fronte a un pubblico, e l’emozione in questi giorni è davvero grande.

7 tracce tutte molto belle e interessanti. Cosa intendete personalmente con il termine “Neoclassico”?

La nostra musica è nuova, ma le radici che la nutrono, il terreno che l’ha fatta germogliare è quello dei grandi classici della musica (italiana e non solo) dei decenni passati. La ricerca di sonorità moderne e di argomenti e sensibilità attuali non prescinde dal vecchio ma anzi lo abbraccia in pieno. Qualcuno ci chiamerà nostalgici o forse citazionisti; noi crediamo di cercare semplicemente il bello dove possiamo. A volte guardando avanti, spesso guardando indietro. Non abbiamo vergogna di chiamare per nome e cognome i miti della nostra infanzia o, perché no, quelli di tempi che nemmeno abbiamo vissuto. Perché la musica e l’arte in genere non sono altro che un modo per fissare indelebilmente le emozioni, metterle in barattolo e conservarle per una vita. Una volta riaperto, l’intero spettro dell’esperienza umana si può gustare, e non ha data di scadenza. 

Se doveste scegliere 3 tracce dell’album da consigliare ai nostri lettori quali sarebbero e perché?

Le tracce di quest’album hanno ognuna una storia e una vita propria, tutte composte in tempi e situazioni talmente diverse che è difficile confrontarle tra loro. Ad esempio, ‘1987’ è una delle primissime canzoni nate dalla nostra collaborazione, nell’ormai lontano 2017, ma pubblicata solo ora. Con lei ho personalmente (ndr Luca) un rapporto particolare di odio ed amore, infatti alle mie orecchie di oggi suona al contempo acerba e tuttavia perfettamente rappresentativa del nostro immaginario nostalgico. Anche ‘Zenzero’ è un pezzo la cui gestazione è durata qualche anno, e quando l’ascolto o la canto mi sembra un po’, per usare le parole della canzone stessa, di “riesumare scheletri da armadi chiusi” ormai da un pezzo, e “ritrovarmi in mano pezzi di emozioni che non provo più”. ‘Mastice’ è la canzone della svolta, ossia il singolo con cui abbiamo fatto un salto qualitativo soprattutto a livello di produzione, con un testo a tratti riflessivo ma al contempo autoironico e cafone al punto giusto. Forse però le tre tracce che personalmente amo ascoltare di più ad oggi sono ‘Elettrica’, ‘Flashdance’, e ‘L’America sei’. Anch’esse diverse tra loro, ognuna con il proprio vibe ben definito e con momenti che vanno dal nostalgico al sognante, come oramai da nostro marchio di fabbrica.

E se doveste descrivere il disco con un solo aggettivo quale sarebbe?

Pensiamo che Neoclassico, come aggettivo, sia più che riuscito.

Come sempre lasciamo l’ultimo spazio ai nostri ospiti. Potete ora rispondere alla domanda che avreste voluto ma non vi è stata fatta o lanciare un vostro messaggio!

Vogliamo solo ricordare a chi si fosse incuriosito che ci può trovare sulle principali piattaforme di streaming e sui social, dove siamo attivi in particolare su Instragram (@ilabrador_). Se le nostre parole risuonano col vostro animo, date un ascolto al nostro album. Chissà, forse potrebbe essere l’inizio di una bella amicizia.