Intervista a Dex Pascal per il suo nuovo singolo La vita che non è

  • Benvenuti su Fuori la scatola, oggi siamo con Dex Pascal. Ti presenti ai nostri lettori che si approcciano ora alla tua musica?

Ciao! Sono Fabio in arte Dex Pascal, un cantautore Pop Folk Siciliano, ispirato musicalmente inizialmente da band grunge e successivamente dal cantautorato italiano. Suono la chitarra e scrivo canzoni per dare sfogo alle mie emozioni.

  • Qual è il significato del tuo ultimo singolo “La vita che non è”?

Il brano parla di come spesso ci si ritrovi a indossare una maschera per apparire diversi da quello che si è per poter essere così più simili a come la società ci vorrebbe.

È un’esortazione a essere se stessi sempre. Introduco il ritornello dicendo “Ma non so che senso ha vivere la vita che non è”… con queste parole metto in dubbio l’esistenza stessa, chiedendo se vale la pena vivere una vita che non ci appartiene solo per compiacere chi ci osserva dall’esterno.

  • Hai sempre avuto le idee chiare sul tuo essere artista?

In realtà non mi sono mai posto il problema sul fatto di essere un artista. Mi piace la musica, mi piace scrivere e cantare. L’unica cosa di cui sono sicuro e che non smetterò mai di farlo, sul come e sul perché non ho invece nessuna certezza.

  • C’è un artista che credi abbia segnato particolarmente il tuo modo di fare musica?

Io penso che ci siano tanti artisti che hanno influenzato il mio modo di fare musica. Partendo dai Nirvana, Smashing Pumpkins fino ad arrivare ad artisti come Max Gazzè, Mirkoeilcane. Forse un ruolo importante per il progetto attuale lo ha avuto Mannarino perché mi ha fatto riscoprire il cantautorato italiano, dal quale prendo molti spunti per portare avanti il progetto.

  • Ci anticipi qualcosa riguardo i prossimi passi del tuo percorso?

Sto per concludere la produzione del mio primo album, quindi presto lo porterò in giro per presentarlo live

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