Intervista a Cura per il nuovo singolo ‘MaiMai’: “rifletto sulla confusione che porta le persone  a tornare indietro”

Bentornata Cura su Fuori La Scatola! Siano felici di ritrovarti oggi per parlare del tuo nuovo singolo “MaiMai”. Hai avuto ottime soddisfazioni con MareBuio. Questo singolo pare in qualche modo il suo proseguimento. Lo racconti ai nostri lettori?

Ciao a voi!! Con piacere. 

Se in MareBuio descrivevo il dolore di un gosting amoroso improvviso, in MaiMai rifletto sulla confusione che porta le persone  a tornare indietro spinte dalla paura di perdere definitivamente le attenzioni e la considerazione di quella lasciata. Il classico tipo di pensiero” Lei-lui mi amava, mi accettava così, che cazzata che ho fatto” e dall’altra parte c’e’ chi (come me, nei panni della canzone stessa) si stava facendo un mazzo per andare avanti… e proprio quando comincia a farcela, ta tan. ritornano disperati. 

Sappiamo che la canzone è arrivata di colpo e insieme, musica e testo. Noi però vogliamo ficcare il naso ancora di più e chiederti quale è stato il momento più difficile di questa nuova produzione e come l’hai superato?

C’e’ stato un blocco ad un certo punto quando nel brano sembrava mancasse qualcosa. Il drop dopo lo special e’ nato come una rivelazione, ci siamo divertiti con i produttori Erik e Max a trovare suoni elettronici che ci piacessero, io ho registrato delle voci che poi sono diventate synth. L’abbiamo superato esattamente cosi: divertendoci e creando.

ll giro di piano del brano ha un qualcosa di ipnotico. Di solito chiediamo un aggettivo per il brano, stavolta e per le prima volta vorremmo che chiederne uno proprio per questo giro interessante!

Potrei dire… nostalgico. 

Di un amore che tanto sai gia’ che ci ricascherai piu’ volte ma che non sara’ mai piu’ com’era all’inizio. 

Hai una musicalità che è propria di certe artiste soul d’oltreoceano che hanno fatto la storia dell’R ‘n B e del Soul. Vorresti sperimentare spostandoti verso altri generi in futuro?

Certo, amo tutta la musica fatta bene percio’ si, per ogni disco che scrivero’, mi auguro di aggiungere sempre qualcosa di innovativo rispetto a quello precedente. Se cambiera’ la musica significa che sarò cambiata anche io e quest’idea mi fortifica. 

Abbiamo parlato la volta scorsa delle tue collaborazioni importanti. C’è invece un artista con cui non hai lavorato e con cui sogni farlo? Magari in un duetto futuro…

Ce ne sono tanti, mi piacerebbe tanto poter scrivere qualcosa con Tiziano Ferro. 

Come sempre lasciamo l’ultimo spazio dell’intervista al nostro ospite. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!

Vi cito un paragrafo che ho sottolineato oggi di questo libro che sta diventando la bibbia per me : 

Dobbiamo scegliere che cosa dire, che cosa cantare, che cosa dipingere. 

Non abbiamo nessun’altra responsabilita’ 

che non sia l’arte stessa. 

L’Arte e’ l’ultima parola.

L’atto creativo: Un modo di essere – Rick Rubin 

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