Intervista a Cristofer Casalino del duo Transatlantico: “un porto sicuro dove c’è posto per tutti”

Diamo il benvenuto a Cristofer, membro del suo “Transatlantico”, nostro ospite oggi e protagonista di questa nuova intervista. Prima di parlare del vostro singolo “La marcia degli angeli caduti: Reticenza” vogliamo soffermarci un po’ su di voi. Come nasce questo vostro progetto, che ci sembra molto interessante?

Ciao a tutti e grazie per lo spazio concessomi!

Transatlantico è un progetto che nasce nell’estate del 2020 dall’unione mia e del maestro Tommaso Peluso.

Io e Tommaso siam sempre stati legati da una profonda amicizia e da una spiccata passione per la musica, infatti siamo entrambi musicisti, io suono il pianoforte e lui è un abilissimo chitarrista. Ricordo che avevamo in mente di far musica da un po’, ne parlavamo spesso, fantasticavamo sui concerti che avremmo potuto fare e sul nome del nostro gruppo, fin quando, in un caldo Lunedì di Luglio 2020 ci vedemmo per un caffè e decidemmo di fare il grande passo e di far nascere il progetto “Transatlantico”.

Sulla scelta del nome ci ragionammo un bel po’, volevamo identificarci in un qualcosa che non fosse scontato e che desse senso d’inclusione, qualcosa di grande su cui tutte le persone che ci avrebbero ascoltato sarebbero potute salire e suonare con noi, da qui la scelta del nome “Transatlantico”.

Rubo una citazione del maestro Tommaso che descrive a pieno il nome del progetto:

“In un mare pieno di musica puntiamo ad essere un porto sicuro, un vero e proprio transatlantico dove c’è posto per tutti”.


Arriviamo a ” La marcia degli angeli caduti: Reticenza “. Come è nata e come si collega al resto delle tracce del vostro album?


“La marcia degli angeli caduti: Reticenza” è un pezzo che ha circa un anno ed è nata in un momento non troppo felice della mia vita. La scrissi tutta d’un fiato, mi sedetti al pianoforte e lasciai che tutte le paure e le preoccupazioni che mi affliggevano in quelle settimane s’impossessassero di me e mi controllassero.

Ho fatto sì che parlassero al posto mio, ricordo che mani iniziarono a muoversi da sole sullo strumento e crearono una linea melodica molto cupa da cui poi abbiamo preso spunto per l’attuale melodia del pezzo.

Fu uno sfogo, conclusa la sessione mi sentì decisamente meglio, più leggero.

Reticenza è stata fatta uscire come terza canzone di “Mar Adriatico” dopo “Soli a vent’anni” e “Troppo Tommaso” non a caso. La nostra idea è, tramite l’album, di ripercorrere e di regalare al mondo emozioni e sensazioni che mi hanno accompagnato fino ad ora, dalla solitudine affrontata in “Soli a vent’anni”, al senso di amicizia in “Troppo Tommaso”, la disillusione ed il caos affrontato in quest’ultima e tante altre che saranno accoppiate alle future canzoni.

Il nostro album è un viaggio e chiunque ci ascolta può prenderne parte.

C’ è una frase della canzone che ritieni più significativa tra tutte quelle del testo?
In generale il pezzo è pieno di frasi significative, consiglio più di un ascolto per assaporarne bene il testo, tra le tante, però, quella che su di me fa più presa è questa:

“Vivo senza veli, senza soli e senza Dio, senza trovare la cena pronta se non l’ho cucinata io, non chiedo aiuto se non a me stesso…”

È una strofa molto forte e cruda, in cui descrivo la sensazione di disillusione e solitudine che stavo vivendo.

“Il viaggio inizia quando perdi la bussola” è una vostra frase. Che spiegazione vuoi darci per queste parole?
È una frase molto importante che descrive il nostro modo di fare musica, noi la bussola l’abbiamo persa da tempo, non facciamo musica seguendo una rotta prestabilita ma ci facciamo trasportare dal momento.

La nostra è una musica è sia per quelle persone che, come noi, una bussola l’hanno persa o non l’hanno mai avuta, sia per chi la bussola ce l’ha e vuole seguirla. La nostra musica è libera e sincera, è per tutti!


Ci sarà modo per vedervi dal vivo?

Certamente, suono molto spesso dal vivo tra Pescara, Perugia e Napoli, ci sono locali che mi chiamano spesso ed io ho sempre grande piacere nell’andare a suonare lì.

Per ora non ho date in programma ma quando ci saranno le comunicherò sul profilo instagram del progetto!


Lasciamo l’ultimo spazio dell’intervista al nostro ospite. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!

Niente da dire ragazzi, grazie a voi per l’intervista ed a tutti quelli che la leggeranno!

Mi raccomando, ascoltate le nostre canzoni (così mi pago l’affitto).

A presto!

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