Intervista a Carola per il suo ultimo EP “Dimensioni”

Da lunedì 8 febbraio fuori su tutte le piattaforme digitali “Dimensioni”, il primo EP di Carola. Quattro brani che si muovono tra sound chill, trap e pop creando quella giusta armonia che porta l’ascoltatore a viaggiare attraverso altre dimensioni, tra luoghi reali e astratti.

Ciao Carola e benvenuta sul nostro blog per questa intervista! Partiamo dall’inizio. La musica è stata sempre il fil rouge della tua vita. Ma i tuoi primi veri primi passi come sono stati? Hai avuto qualcuno che ti ha indirizzata all’inizio?

Ciao, è un vero piacere per me! Ho iniziato a cantare quando avevo cinque anni e non ho più smesso. Mia madre mi ha iscritto ad un corso di canto all’inizio, anche se mi vergognavo davvero tanto e preferivo non esibirmi mai da solista, cantavo sempre e solo nel coro. Ovviamente crescendo le cose sono cambiate, per fortuna: adoro stare sul palco ed esprimere la mia energia e le mie emozioni. All’età di 17 anni ho iniziato a vedere la musica non più solo come una passione o un hobby, ma proprio come un bisogno, così ho deciso di intraprendere un percorso che mi ha portato fino a questo EP.

La tua vita cambia nel 2016 quando incontri il maestro e producer Klavier (Simone Giuri). Da allora inizierai a pubblicare i tuoi inediti. Voglio invece domandarti come è stata e se è stata formativa per te l’esperienza che insieme avete avuto a bordo delle navi da Crociera.

L’esperienza a bordo delle navi da Crociera è stata fondamentale per acquisire sicurezza sulle mie capacità, per cercare di superare i miei limiti e per allargare i miei orizzonti musicali. Cantavo ogni sera generi differenti in lingue differenti, di fronte ad un pubblico sempre diverso, molte volte straniero. È stata davvero una fantastica opportunità, seppur faticosa sotto alcuni aspetti. Ho, anzi, abbiamo imparato tanto a bordo e speriamo di poter ripartire presto!

Lunedi 8 Febbraio è uscito “Dimensioni” il tuo primo Ep, un viaggio in quattro brani che è stato anticipato dal brano “Buco Nero”. Come ti senti dopo l’uscita del tuo primo Ep e c’è stato qualche momento in particolare della produzione che ricordi di più per qualche motivo?

Sono davvero felice e soddisfatta di questo lavoro. Forse sembra scontato dirlo, ma c’è tanto impegno dietro l’uscita di questo Ep. Soprattutto, c’è la voglia di mettersi in gioco nonostante questo periodo così difficile per tutti… quindi sì, sono contenta e non vedo l’ora di poter cantare questi brani live! Un momento particolare della produzione… ricordo benissimo il momento in cui io e Klavier eravamo in treno, di ritorno dal nostro viaggio in Trentino: mi mostrò il cellulare con il sorriso stampato sulla faccia; lo presi e iniziai a leggere quello che aveva scritto, e sorrisi anche io. Era il testo di Daolasa, parole che descrivevano perfettamente le nostre giornate lì. Quando poi, mesi dopo, ho registrato le voci, cantando quelle parole sorridevo ancora come in treno. Una bellissima sensazione!

Se dovessi scegliere, c’è un brano di questo Ep che preferisci agli altri?

No, tutti e quattro i brani mi rispecchiano e in qualche modo parlano di me, dei miei pensieri, delle mie sensazioni. Adoro anche il sound di questo Ep, un mix tra chill, pop e trap. Se dovessi scegliere, direi che i brani scritti da me, cioè Occhiaie e Lentiggini e Buco Nero, mi appartengono un po’ di più, ma avendo vissuto in prima persona anche ciò che Klavier ha scritto in Limite e Daolasa, non mi resta che affermare che mi piacciono tutti allo stesso modo.

Come stai vivendo questo periodo Covid che ci sta vietando gli eventi dal vivo?

Momenti di up, momenti di down. È sicuramente triste non potersi esibire di fronte ad un pubblico, cantare live, emozionarsi… tuttavia, secondo me, la musica è una delle poche cose che non può essere fermata. Oggi poi, attraverso i social, abbiamo comunque la possibilità, in qualche modo, di esprimerci per continuare ad essere produttivi. È giusto avere dei momenti no, soprattutto in un periodo del genere in cui i lavoratori dello spettacolo sono stati messi a dura prova, come tutti gli altri lavoratori, del resto; è anche importante però, soprattutto per noi artisti emergenti, non perdersi d’animo e continuare a credere nella propria passione, nel proprio lavoro, nel proprio impegno e nei propri sogni, cercando di sfruttare questa situazione al meglio, pensando a nuovi progetti, nuove idee, nuova musica.

Sei molto giovane, quindi ti chiedo: come ti vedi (o sogni di vederti) tra 10 anni?

Mi vedo su qualche grande palco, di fronte ad un pubblico che ascolta e canta insieme a me le mie canzoni… sarebbe bellissimo, sarei super soddisfatta di me stessa.

Come sempre lasciamo l’ultimo spazio al nostro ospite. Ne approfittiamo per ringraziarti e ora puoi lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che non ti è stata fatta ma che avresti voluto!

Grazie mille per avermi permesso di raccontarmi un po’ attraverso questa intervista! Sono sempre al lavoro per nuova musica, perciò… state pronti!

RINGRAZIAMO CAROLA E VI LASCIAMO AI SUOI CONTATTI PER SEGUIRLA E SOSTENERLA!

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