In viaggio nel tempo con il nuovo EP di Francesco Aubry: Gli anni venti

Venerdì 19 Novembre uscirà in radio, Spotify, iTunes e tutti i principali stores digitali “Gli anni venti”, nuovo EP di Francesco Aubry.


Quello del musicista Cuneese è un concept album in versione ridotta, incentrato sul tema del tempo, raccontato da diverse prospettive.
Il formato smart dell’album strizza l’occhio alle tendenze del music business attuale mentre le canzoni sono ricche di riferimenti alla musica del passato, accompagnate da un tic-tac di lancette in un susseguirsi di atmosfere talvolta scanzonate e a tratti decisamente piu’ cupe e inquietanti.


Sorprende l’apertura in stile Dixieland anni ’20 di “Brandy”, pezzo che affronta il tema del cyberbullismo utilizzando il contrasto tra la leggerezza del brano e la drammaticità dei fatti raccontati.
La successiva “Gli anni 20” ci proietta in avanti di cento anni per il sound elettronico del basso (brano in bilico tra synthpop e punk-rock), ma continua a giocare con il parallelismo tra 1920 e 2020 con ricorsi storici tra pandemie, consumismo sfrenato, progresso tecnologico e nuovi falsi miti.
Con “Clessidre” Aubry approda al Progressive Rock, con un brano di 6 minuti dalla struttura tipica del genere. Ancora una volta il tema del tempo è protagonista, questa volta con un viaggio tra quesiti esistenziali e l’idea che l’essere umano non sia altro che una clessidra destinata ad esaurirsi, tra cori rock, melodìe suonate al Minimoog e assoli di Organo Hammond, attraverso accelerate ritmiche che si alternano ad atmosfere dilatate.
“Novecento” e “D.N.A.” sono i due singoli usciti recentemente, la prima ci propone un viaggio nel mondo della TV e dello spettacolo dello scorso secolo, mentre la seconda è un omaggio autobiografico di Francesco alle proprie origini e la propria infanzia. Entrambe le canzoni contengono elementi tipici del Pop anni 70 e 80.
Fino a questo punto ci sembrava di essere in costante movimento attraverso il tempo, mentre l’ultima “Hikikomori” ci sospende in una dimensione indefinita, dove il tempo stesso sembra essersi fermato: la condizione descritta è quella di chi soffre di questo disturbo sociale approdato in occidente dal Giappone
negli ultimi anni. Si tratta di una ballad in cui convivono sintetizzatori alla Depeche Mode e chitarre rock, con un ritornello è un invito a riemergere da questo tempo sospeso. Sulle ultime note di piano riascoltiamo nuovamente le lancette (presenti sulla cover dell’EP) che riprendono il loro cammino, lasciando immaginare un finale di speranza e di riscatto.


“Le tematiche che ho affrontato in questo EP mi affascinano e tormentano da sempre, il tempo può essere un nemico spietato come in Clessidre, oppure può fregarsene e continuare a scorrere incurante di tutto ciò che gli accade intorno come nel caso della povera Brandy; in altre circostanze vorremmo riavvolgerlo perché
siamo ancorati a ricordi del passato e infine a volte il tempo sembra volersi fermare, come per il ragazzo descritto in Hikikomori. Mi pare evidente che alla fine il tempo in quanto dimensione assoluta non esista e siamo noi persone a creare questa illusione proiettando in questa dimensione tutta umana le nostre angosce e le nostre speranze”.


L’ EP è stato mixato e masterizzato da Andrea Di Giorgio, fonico e producer con cui Francesco collabora da inizio anno.
Saranno due i videoclip estratti: “Gli anni 20” uscirà in contemporanea con l’album, mentre il video di “Clessidre” sarà pubblicato in prossimità del Natale. Per entrambi, girati da Max Graziano, Aubry assicura che ci saranno sorprese e trovate inusuali.


Link utili:


Sito web: www.francescoaubry.com
Video “Gli anni 20”: https://youtu.be/pStwugALn18
Profilo Instagram: www.instagram.com/francesco_aubry
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/cekkomusic
Link Spotify: https://open.spotify.com/artist/0zGzsjcYSjI8sTmxEUG08m?si=Mai7JX8bSdWazhtSna8haQ