Fuori da venerdì 27 ottobre 2023 il nuovo singolo dei The Francis dal titolo “Flusso“. Dopo l’ultima pubblicazione, che risale a inizio estate, la band, nata alla facoltà di ingegneria di Milano, torna con un pezzo in cui le immagini del testo raccontano le fasi della vita umana con l’alternarsi delle stagioni. “Un dolce soffio, venuto in maggio, fiori nel campo e un cuore a metà” è l’inizio, dove la primavera viene associata all’infanzia. Il soggetto che viaggia tra i suoi ricordi è in continua evoluzione e cerca di ritrovare emozioni “sparse un po’ qua e là”. Esiste un dualismo che si confronta durante tutto il brano, le esperienze passate come luogo di rifugio e l’incertezza del futuro legata alle scelte che la vita mette di fronte. La sintesi arriva quando si dovrà scegliere tra “io penso a tutto ciò che non è andato o dico che tanto ormai è passato”. Nel ritornello, infine, si tratta il tema del ME. “E questo Flusso in testa che non so perché ma non mi lascia, Ricordarmi un po’ di Me”. Se si rimane costantemente immersi nel flusso si dimentica di vivere il presente. La possibilità di lasciare questo continuo ciclo per vivere il momento è l’ultimo messaggio con cui The Francis chiude il brano.
Ciao e grazie per essere qui con noi oggi. Avete voglia di raccontarci chi siete quando non siete impegnati come band? Come passate le vostre giornate, cosa vi piace fare nel tempo libero?
Oltre ad essere impegnati nella musica abbiamo tutti un lavoro che ci permette di sostenere il progetto The Francis. In particolare, Fede Robi e Bracco, fondatori della band, si sono conosciuti alla facoltà d’ingegneria e svolgono tutt’ora la professione per cui hanno studiato.
Piccola nota, è stata l’università l’occasione in cui ci siamo trovati per la prima volta in sala prove. A ricordo dell’episodio, il gruppo ha preso il nome dalla turbina Francis, macchina che produce energia e che è stata presentata nella lezione prima della quale ci siamo conosciuti.
In che modo il brano “Flusso” vi rappresenta dal punto di vista musicale? Quali caratteristiche della vostra identità artistica possiamo ritrovarci?
Flusso parla di ricordi andati, delle esperienze di vita che fanno parte della costruzione di ciò che siamo. Esiste un dualismo che si confronta durante tutto il brano, il passato come luogo di rifugio e l’incertezza del futuro legata alle scelte che la vita mette di fronte.
Flusso rappresenta quindi una riflessione sullo scorrere del tempo, in cui le sonorità pop mescolate alle nostre influenze artistiche cercano di portare l’ascoltatore in questa dimensione.
Il brano è inoltre una sintesi della nostra ricerca sonora, in cui abbiamo fuso le influenze di tutti. Ci sono chitarre, batterie e bassi che vengono dagli Artcic Monkeys e dai Gorillaz e tastiere dagli MGMT.
Come avete portato avanti la lavorazione di questo pezzo?
L’idea nasce da una linea vocale di Robi, il cantante. Dopo averla presentata in sala prove ne abbiamo colto subito le potenzialità e abbiamo iniziato a lavorarci cercando di costruire una struttura e delle parti che potessero convincerci.
Una volta che il brano era stato sviluppato da quel punto di vista, ci siamo spostati in studio di produzione dove abbiamo curato i suoni e le registrazioni degli strumenti.
Avete mai pensato di prendere parte a un talent show?
Ci abbiamo pensato, ma non ci siamo mai focalizzato su quest’obbiettivo. Partecipare ad un talent implica inserirsi in una realtà dove non c’è solo musica, ma anche spettacolo. Per sapere fare quest’ultimo è necessario un lavoro diverso rispetto a quello sul quale noi ci concentriamo.
Prossimi progetti?
Siamo nelle fasi finali di produzione dell’EP che uscirà nel 2024, e che raccoglierà, oltre a Flusso, altri singoli pubblicati quest’anno, più due tracce nuove.
Di conseguenza ci stiamo muovendo per organizzare la release dell’EP ed il tour per promuovere questo progetto a cui abbiamo lavorato per molto tempo.