I SENTIMENTO NADA pubblicano su tutte le piattaforme digitali, da venerdì 4 aprile, “FANALI SPENTI”, il loro nuovo singolo, pubblicato per Mastino.
A pochi mesi dalla pubblicazione dell’ultima release, “Love Parade” , l’alt boy band partenopea torna con un nuovo imperdibile tassello del suo percorso artistico.
“FANALI SPENTI” è un brano dalla forte spinta liberatoria che esprime pienamente il senso di leggerezza nell’abbandonarsi alla nostalgia. Una spensieratezza dal sapore agrodolce pervade l’atmosfera immersiva della produzione e la poetica ispirata dei SENTIMENTO NADA, restituendo una forte componente di immedesimazione e trasmettendo una potente carica emozionale all’ascoltatore.
Il titolo “Fanali Spenti” evoca immagini forti e simboliche: cosa rappresentano per voi questi “fanali spenti” e che significato nasconde il titolo del brano?
“Fanali Spenti” è un brano che racconta la storia di una relazione, ma lo fa attraverso la metafora di un viaggio in auto. Ci affascinava l’idea di fondere il tema del viaggio con quello dell’amore, perché entrambi possono essere imprevedibili, intensi, a volte pericolosi. L’immagine del sorpasso a fanali spenti, in particolare, ci sembrava una potente allegoria per descrivere quei gesti impulsivi, rischiosi e spesso incoscienti che si fanno per amore. È un atto che sfida le regole, che mette in gioco tutto. Ovviamente, al di là della metafora, invitiamo tutti a non farlo davvero: guidate sempre con i fanali accesi da mezz’ora dopo il tramonto a mezz’ora prima dell’alba.
Nel brano parlate di una nostalgia leggera, quasi liberatoria. Come nasce questa visione e quanto è autobiografica?
Tutti i nostri testi nascono da esperienze personali, quindi sì, c’è sempre una forte componente autobiografica in ciò che scriviamo. In ‘Fanali Spenti’, ognuno di noi ha portato nel testo una propria sfumatura, un ricordo, un sentimento, rielaborandolo attraverso il filtro condiviso della musica. La nostalgia che emerge non è pesante o soffocante, ma ha una qualità quasi leggera, come se il ricordo, pur essendo doloroso, ci avesse lasciato qualcosa di bello. Forse è una forma di accettazione, forse un modo per lasciar andare.
Cosa significa per voi scrivere d’amore oggi?
Scrivere d’amore oggi significa cercare una verità in mezzo a un rumore di fondo enorme. È un tema universale e proprio per questo spesso abusato, ma per noi non ha mai perso valore. Cerchiamo di raccontarlo in modo onesto, evitando i cliché e mettendo a fuoco le sfumature, le contraddizioni, le pieghe intime. L’amore, nelle nostre canzoni, non è solo quello romantico, ma anche quello che si manifesta nelle assenze, nei silenzi, nei tentativi falliti di capirsi.

La produzione di “Fanali Spenti” è particolarmente immersiva. Com’è nato il sound del brano e che tipo di atmosfera volevate ricreare?
Il sound di ‘Fanali Spenti’ è fortemente ispirato a tutti i mondi musicali che sentiamo molto vicini, specialmente nella sfera alternative pop, ma abbiamo fatto l’occhiolino a due generi in particolare: synthwave e bedroom pop. Il primo, con i suoi sintetizzatori retro e l’estetica anni ’80, richiama subito l’immaginario del viaggio in macchina, magari di notte, tra luci al neon e paesaggi sfocati. È una suggestione visiva oltre che sonora, che ci sembrava perfetta per accompagnare la narrazione del brano. Il bedroom pop invece ci ha permesso di restituire l’aspetto più intimo e personale della canzone. È un genere che nasce spesso in solitudine, con mezzi limitati ma tanta urgenza espressiva, e questa caratteristica lo rende perfetto per raccontare emozioni sincere, fragili. Il risultato è una produzione che prova a tenere insieme questi due estremi: l’apertura cinematografica della synthwave e il ripiegamento emotivo della bedroom pop.
Siete un collettivo con background e influenze diverse: come riuscite a fondere tutto questo in una voce unica come quella dei Sentimento Nada?
La nostra forza sta proprio nella diversità. Veniamo da esperienze, gusti e percorsi molto differenti e con il tempo abbiamo imparato a trasformare queste differenze in una risorsa. Ognuno di noi porta nel progetto una parte del proprio immaginario, e quello che ne esce è sempre il frutto di una sintesi. Non cerchiamo mai un compromesso a ribasso, ma una forma che sia vera per tutti. È un processo lungo, ma che ci regala una voce unica e riconoscibile.
C’è un’immagine o un momento particolare che ha ispirato la scrittura di “Fanali Spenti”?
La nostra forza sta proprio nella diversità. Veniamo da esperienze, gusti e percorsi molto differenti e con il tempo abbiamo imparato a trasformare queste differenze in una risorsa. Ognuno di noi porta nel progetto una parte del proprio immaginario, e quello che ne esce è sempre il frutto di una sintesi. Non cerchiamo mai un compromesso a ribasso, ma una forma che sia vera per tutti. È un processo lungo, ma che ci regala una voce unica e riconoscibile.
Guardando al futuro: “Fanali Spenti” anticipa qualcosa di più ampio? Possiamo aspettarci un EP o un album a breve?
“‘Fanali Spenti’ è sicuramente un primo tassello di qualcosa di più grande. Stiamo lavorando a nuovi brani e l’idea è quella di dare forma a un progetto più ampio.