Ci siamo, fuori su tutte le piattaforme digitali dal 13 febbraio “Le faremo sapere”, il nuovo EP de I Qualunquisti. Cinque tracce che si muovono tra sonorità rock e post punk. Anticipato dai singoli “Andrea” e “Ma che cosa vuoi”, l’EP ci porta direttamente in un mix di emozioni differenti: sarcasmo, irriverenza, sentimenti ed empatia.
“Le faremo sapere” è composto da cinque brani che esplorano differente sfaccettature di rock. Abbiamo un bel pop rock accattivante in “Andrea” e “Via”. Si passa su tonalità più vicine al punk rcok con “Ma che cosa vuoi” e un rock più cupo in “Universo”, mentre “Tutte le sere” ci mette anche un pizzico di elettronica.
Non potevamo che scambiare quattro chiacchiere con loro!
Le faremo sapere è una frase che tutti abbiamo sentito almeno una volta. Vi è mai capitato in situazioni importanti e come avete reagito?
Quando sei giovane e hai quel timore reverenziale nei confronti di persone che rappresentano delle entità che idealizzi, allora ci speri. Magari ti vai a bere una birra o un caffè con gli amici per parlarne, per farti i film e per immaginare quali prospettive ci potranno essere in caso di successo. Ma è uno specchietto per le allodole. Normalmente dietro una frase del genere, c’è solo il nulla atomico. È un modo per prendere tempo e non dire alla persona o al candidato che in realtà le possibilità sono praticamente zero; e molti lo fanno per non dare spiegazioni agli altri magari lo fanno per tenersi un piano B o C nel caso in cui il piano A, che è quello che veramente conta, non dovesse andare a buon fine. Ma in quel piano A, se ti dicono una cosa del genere, tu proprio non ci sei e non ci sarai mai. Perciò noi abbiamo chiamato il nostro EP così proprio perché vogliamo cantare delle canzoni per tutti coloro che questo l’hanno subito.
Qual è stato il momento più difficile nella realizzazione di questo EP?
Certamente la parte compositiva. Avevamo 12/13 canzoni e volevamo scegliere e terminare di arrangiare quelle più significative ma anche quelle che comunque rappresentassero una evoluzione rispetto a Fuori dal Buio, il nostro primo LP del 2023.
Ogni traccia ha una sua anima e delle influenze diverse. C’è un filo conduttore che lega le canzoni tra loro?
Senza farlo apposta ci sono espressioni che si riprendono tra canzoni, ad esempio in Andrea diciamo “un ricordo assoluto, le faremo sapere, poi ci bevi su proprio tutte le sere”, e senza farlo apposta “Tutte le sere” è il titolo della canzone che nel EP segue Andrea e dove dice “perché desiderare quello che non puoi avere è l’errore che in fondo tu fai tutte le sere”. Ma cosa ci succede la sera quando si calma tutto e ci troviamo a riflettere? Nella stessa Andrea parliamo di “correre in riva al mare fra le onde e il timore di lasciarsi andare dopo tante paure”, ed è un tema che, senza davvero averlo fatto apposta, ritorna in Via dove diciamo “ballare coi delfini in riva al mare”.
O sempre in Via immagini di cose che nella vita finisce che vadano al contrario di come ci aspettiamo “la luna che riscalda più del sole”, così come in “ma che cosa vuoi” diciamo “non lavare la macchina quando splende il sole, prendi la bicicletta solo quando piove”.
Ci sono quindi dei temi che collegano le canzoni in modo subliminale. È stato un periodo della vita di tutti noi dove forse abbiamo vissuto emozioni simili, e queste sono finite naturalmente nelle nostre canzoni.
Vi capita di scrivere testi partendo da esperienze personali o preferite raccontare storie più universali?
Come ho appena detto, si, certamente questo avviene sia se vogliamo farlo intenzionalmente, sia se vogliamo parlare in terza persona di qualcos’altro. È inevitabile perché la musica per noi è la catarsi della nostra vita quotidiana.
Da dove nasce il nome I Qualunquisti?
Onestamente nasce dalla canzone degli Zen Circus “I Qualunquisti”, ma poi ci siamo anche emancipati da questo perché fondamentalmente il qualunquismo è l’atteggiamento di indifferenza e disinteresse verso le questioni emozionali e le questioni sociali.
È una provocazione o c’è un significato più profondo?
È sia una provocazione che un qualcosa di profondo. Cioè il qualunquismo è tutto ciò che noi non vogliamo essere, ma per mostrare cosa non vogliamo essere ci travestiamo da qualunquisti musicalmente parlando. Forse per rendere meglio dovevamo chiamarci TheQualunquisti, rendo l’idea? Tendenzialmente però ci frega il giusto anche a noi ahahahahaha, noi vogliamo fare musica, scrivere belle canzoni e far divertire e riflettere chi ci ascolta. Zero pippe mentali se cosi si può dire.
Se poteste inserire un vostro pezzo nella colonna sonora di un film o una serie, quale scegliereste e perché?
Andrea senza dubbio. Perché è surreale, ma al tempo stesso pieno di vita vissuta realmente. Perché fa venire voglia di ballare, di correre, di divertirsi e di esorcizzare le cose che ci fanno soffrire.
Anni fa il bassista ed io ci cimentammo a scrivere la title track del cortometraggio “Oggi gira così”, del regista Sydney Sibilia che tutti conoscono per Smetto quando voglio, Mixed by Harry o Hanno ucciso l’uomo ragno, perciò sappiamo cosa significa avere un pezzo in una colonna sonora e credo che Andrea renderebbe altrettanto.
C’è una città o un festival in cui sognate di suonare?
Non quella città e festival che hanno lo stesso nome, ahahahaha scherzo. Con tutti che non siamo grandi amanti di San Remo, sono convinto che se ci fosse anche una remotissima opportunità ci proveremmo. Ci sono privilegi che vanno perseguiti comunque, e poi quanto qualinquismo c’è li? Staremmo a casa nostra pur non volendo hahaha, concedimi la battuta. Ci piacerebbe tantissimo sicuramente suonare a manifestazioni estive come Firenze Rock o Rock in Roma etc, ovviamente come opening.
Con l’uscita dell’EP, cosa possiamo aspettarci nei prossimi mesi?
Tante altre canzoni nuove e un LP a fine anno o a inizio del prossimo
Ci saranno date live?
Si abbiamo una data a Fiumicino il 9 marzo e stiamo iniziando a usufruire di un servizio di booking per programmare l’estate e l’autunno