I Mauna Loa fuori con la loro “Scarabocchi”

Cos’è uno scarabocchio? È una parola scritta male o illeggibile, un disegno imperfetto, e generalmente è la prima tappa dell’espressione grafica del bambino. E cos’ è invece una gomma da cancellare? Come suggerisce il nome è uno strumento finalizzato a cancellare gli scarabocchi. Concetti semplici che infatti ha espresso una bambina, usati però per dedicare una frase d’amore bellissima e dal significato molto profondo alla propria mamma.

“Mamma, tu sei la gomma che cancella gli scarabocchi che gli altri lasciano sul mio foglio” – questa è una frase che una figlia< ha detto alla propria mamma, che esprime la purezza, l’autenticità e la genuinità che solo i bambini hanno. Ma chi è questa piccola “poetessa”? È la figlia di Luana Zappalà, cantante dei Mauna Loa, band rock nata nel 2017 con l’intento di creare musica inedita e cantata in italiano.

Tra mascherine, chiusure, lockdown e mille altri problemi nel dicembre del 2021 i Mauna Loa riescono a pubblicare il loro primo album, che prende il nome stesso della band, per l’appunto “Mauna Loa”. Si tratta di un album genuino, diretto e senza fronzoli che ha una forte inclinazione verso un rock melodico e molto fruibile. Per la precisione la band è composta da: Simone Molena alla batteria, Andrea Sarti al basso, Giorgio Bisson alla chitarra, Davide Nomicisio alla chitarra, Luana Zappalà alla voce ed Erika Tanfoglio ai cori. 

Ma ritorniamo a “Scarabocchi”, la canzone nata da questa dolce conversazione tra Luana e la figlia. La cantante, appena ne ha avuto l’occasione, ha raccontato alla band di questa frase semplice ma allo stesso tempo profonda e ricca di significato. Dall’idea di una bambina è così nata “Scarabocchio”, ma la prima versione non ha convinto appieno la band.

I membri del gruppo si sono poi interrogati e hanno capito qual era il vero senso che volevano dare al brano. Hanno riflettuto su tutte quelle volte che avrebbero voluto cancellare qualcosa e così hanno trovato l’intensità giusta del messaggio in chiave rock. Ed è così che è nata la versione definitiva di “Scarabocchi”, una canzone che naviga tra gli errori, i sentimenti e le emozioni umane.

“Sola nella notte, fari accesi e guido verso me la mia vita intera” – queste sono le prime note della canzone, che inizia proprio con il rumore di una matita che disegna uno scarabocchio, una batteria martellante, il basso e la chitarra che preparano la tela rock dove dipingere il disegno musicale. Sono parole che parlano di solitudine, quella solitudine che a volte è nostra compagna di vita.

Il ritornello invece recita così: “Quante parole al vento tra scarabocchi e fogli bianchi che si disperdono in quello che dico in quello che faccio”. Gli scarabocchi in questo caso sono metafore degli errori e dei pensieri che accartocciamo e buttiamo via nella nostra mente.

Altrettanto significative sono le parole del bridge che recitano così: “Troppe parole lasciate senza senso sul foglio bianco scarabocchi da cancellare, troppe parole aiutami a scordare per me…per te…”. Proprio come per la figlia di Luana, per ognuno di noi ci sono degli scarabocchi disegnati sulla pagina bianca della nostra vita da altri, l’importante è trovare la persona che rappresenta la gomma per cancellarli senza lasciare segni indelebili.

Crediti:

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