I Mahout ci raccontano il nuovo singolo PAM PAM feat Soom T.

È uscito il 27 febbraio per La Tempesta Dub il nuovo singolo dei MahoutPAM PAM (feat. Soom T). A distanza di qualche mese dall’album “My heart is a stoner“, disponibile dal 24 novembre, la band punky-reggae pinerolese torna con un brano che vede la collaborazione con Soom T, MC scozzese di origini indiane e autentica espressione di una musica senza confini.
Abbiamo fatto qualche domanda alla band per scoprire qualcosa in più.

    Raccontare il tema della rinascita con un disco: il vostro nuovo album “My Heart Is A Stoner” è per voi anche una rinascita? 

    Emi: Questo è un disco spirituale: parla di rinascita, via d’uscita, seconda possibilità. C’è una certa gioia nel guardare alla vita, un’attitudine a sublimare la rabbia e a ballare sulle macerie: l’abbiamo presa in prestito dalla Giamaica e dal reggae. 

    Benz: Ci sono momenti nella vita in cui si attraversano crisi che ci portano a trovare nuove strade e nuove forme. Tutti i brani del disco trattano queste tematiche, dove la nascita e la seconda possibilità derivano sempre dalla trasformazione. L’uscita del disco coincide sicuramente anche con una rinascita personale, dopo un periodo travagliato e tormentato siamo finalmente riusciti a pubblicare questo nostro primo album e sicuramente da ora si apre un nuovo capitolo per la band e per noi personalmente.

    La vostra storia parte da Pinerolo, città culla di una forte scena reggae. Ci raccontate queste radici “di provincia” e cosa vi hanno restituito in termini di ispirazione e influenza?

    Benz: Sicuramente essere cresciuti in una zona così fertile e prolifica a livello artistico come la zona del pinerolese e del torinese, e in anni di esplosione delle principali scene musicali che ancora oggi offrono spunti per la composizione della musica odierna, ci ha segnati in senso positivo. L’arte si fa sempre un po’ “come nani sulle spalle dei giganti” riprendendo e digerendo le esperienze di chi ha percorso la strada prima di noi.

    Emi: Siamo originari di Pinerolo, piccola cittadina della provincia piemontese storicamente impregnata di sottocultura reggae che ha dato i natali alla più longeva band reggae in Italia, gli Africa Unite (con cui due di noi hanno suonato per anni), e ad una delle esperienze più brevi e intense del punk nostrano anni’90, i Fichissimi. Cresciuti in questo contesto socio- culturale è stato naturale creare questo sound che è una fusione tra il reggae di stampo giamaicano e diverse altre influenze che spaziano dal punk californiano, al garage, al funk. Stilisticamente ondeggiamo continuamente fra morbidezza black e asprezza bianca.

    Dalla provincia è quindi iniziato un viaggio che ha toccato confini internazionali, viste le tante collaborazioni di primissimo livello e provenienti da tutto il mondo. Ce le raccontate?

    Benz: Le collaborazioni internazionali nell’album sono nate da collaborazioni musicali e amicizie già consolidate. lo ho suonato per anni nei tour europei dei Rocksteady7, formazione newyorkese fondata da Dave Hillyard (The Slackers) e Larry McDonald (Gil Scott-Heron, Lee Scratch Perry, The Skatalites, Toots & the Maytals) e quindi pensare a Larry per le percussioni del disco è stato naturale. Larry è stato entusiasta dei provini dei brani e felice di prendere parte al disco, le percussioni sono state registrate a New York e con lui abbiamo quindi lavorato a distanza. Per Peter Truffa (New York SkaJazz Ensemble, Giuliano Palma & The Bluebeaters), che ha suonato le tastiere, è quasi la stessa cosa: fino ad una decina di anni fa, Pakko – il nostro bassista – ed io suonavamo insieme a lui con i Young Lions e anche con Emi ha sempre avuto un forte legame artistico e di amicizia. Peter ha vissuto in Italia per diversi anni e per un periodo a Pinerolo, dove torna spesso. Abbiamo registrato quindi le tastiere durante una sua visita in Italia.

    Questo mix tra locale e internazionale si proietta anche nel nuovo singolo “Pam Pam feat. Soom T”, dove ritorna il tema del rapporto tra il Bene e il Male. Come ci si salva in un mondo dove sembra governare solo quest’ultimo?

    Benz: Io credo che ognuno di noi abbia la responsabilità non solo delle proprie azioni ma anche dell’energia che emana e porta in giro. Bisogna prendersela questa responsabilità, parlo delle scelte di tutti i giorni. C’è sempre una via più “pulita”, autentica, che non danneggia chi ci sta intorno. Anche in campo creativo e artistico, c’è modo e modo di fare ciò che facciamo noi, e ogni azione ed energia creata si riverbera nella realtà che ci circonda. Come ci si salva quindi noi non lo sappiamo ma sicuramente conoscersi e guardare in faccia il Male – riconoscendo anche la parte che è dentro di noi – è la strada per tenerlo lontano, “Love is the only way to keep the devil out of my way”. L’Amore è la chiave di tutto questo.

    5. Parlavamo di Soom T, MC scozzese di origini indiane e autentica espressione di una musica senza confini. Com’è stato lavorare con lei?

    Emi: Con Soom T abbiamo lavorato a distanza. Gaudiè stato il tramite e ha registrato le voci nel suo studio a Londra. Abbiamo chiesto a Soom T di “entrare” nel brano e proporci una sua visione per la sua strofa. Siamo stati molto soddisfatti quando sono arrivate le tracce, lei si è immersa nel brano seguendo perfettamente la nostra direzione ma regalandoci al tempo stesso un colore che prima il brano non aveva. 

    6. Cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi mesi del progetto?

    Benz: Stiamo scrivendo nuova musica che uscirà nei prossimi mesi e stiamo lavorando alle date, in Italia e in Europa.