I Bravo Gesù Roger non sono blasfemi e fanno bella musica, ce l’hanno raccontato!

Dopo la pubblicazione del loro singolo di debutto “Fame“, i Bravo Gesù Roger pubblicano il loro album di debutto. Un nuovo capitolo, disponibile da venerdì 8 novembre 2024 su tutte le piattaforme digitali in distribuzione Believe Music Italy, dal titolo “Burro Es Gergo Va“, un disco di debutto che ci friggerà le trombe d’eustachio con tormentoni spregiudicati, riffoni tricefali, rime, assonanze, onomatopee, allitterazioni, e quella giusta dose di follia che garantisce un sonno agitato e un risveglio su un pavimento di marmo e grappa.

Non potevamo lasciarceli sfuggire e li abbiamo intervistati: gli abbiamo chiesto com’è nato questo disco divertente e allo stesso tempo complesso, atipico e difficile.

1.Questo disco ha una storia atipica, perchè è stato portato in tour prima della sua pubblicazione. Com’è andata?

La dimensione live è quella che ci interessa maggiormente e abbiamo puntato subito su quella. C’è stato un momento dove prima del primo concerto ci siamo detti “e se questa roba non piace a nessuno?”, non avevamo modo di saperlo e quindi è stato un salto nel vuoto. Fortunatamente i brani sono piaciuti molto da subito, per questo abbiamo deciso di farne un album.

2. Vogliamo chiedervelo anche noi. Come mai vi chiamate “Bravo Gesù Roger”? Non avete paura che mettere in mezzo Gesù possa far storcere il naso a qualcuno? 

Chi storce il naso molto probabilmente non apprezzerebbe la nostra musica. Diciamo che il nome fa già una prima selezione del pubblico, chi viene a sentirci si aspetta qualcosa di folle, noi cerchiamo di non lasciarlo scontento.
Il nome è nato prima del gruppo, è nato contemporaneamente all’idea di fare un gruppo. La sua incomprensibilità, la sua bruttezza, l’imbarazzo che genera, tutto questo in qualche modo influisce anche sulla composizione e sui live.

3. Musica ed ironia spesso non vanno d’accordo. A parte Frank Zappa, e il roster di Hukapan, non ci viene in mente molto altro. Avete qualche riferimento in tal senso? Avete già puntato qualche etichetta o realtà che potrebbe diventare la vostra nuova casa?

Musicisti e gruppi ironici ce n’è parecchi: i Primus, Elio e le storie tese, Mr. Bungle, No Means No per citarne alcuni. Tutti accompagnano all’ironia delle gran doti musicali e complessità artistica. Ci proviamo anche noi ma cercando di mantenere tutto accessibile all’ascoltatore. Se uno vuole ascoltare i brani come senza metterci troppa attenzione lo può fare, se uno è amante della complessità ha pane per i suoi denti.

4. A chi è venuta l’idea di fondare i Bravo Gesù Roger?

A Flavio, il professore, che da subito ha coinvolto Marco il giovane spensierato, Efrem il metallaro è arrivato anche lui quasi subito.

5. E come si svolge di norma una vostra giornata in sala prove?

Ci troviamo a casa di Marco alle 9:30, beviamo un caffè e mangiamo della gubana se c’è, poi entriamo in saletta e suoniamo. A volte rivediamo brani “vecchi” e apportiamo delle modifiche, altre lavoriamo a nuove idee. Solitamente uno di noi arriva con un’idea e ci suoniamo sopra, ognuno dà il suo apporto in modo da ottenere qualcosa abbastanza omogeneo al resto del repertorio. I testi invece li scriviamo individualmente, finora abbiamo mantenuto un equilibrio praticamente perfetto sul numero di brani scritti da ognuno