Torna dopo più di tre anni di assenza il progetto di Hesanobody, alter ego musicale di Gaetano Dino Chirico, che da anni si muove nella scena underground, trascendendo i canoni imposti dall’indie italiano e dagli algoritmi, e vantando collaborazioni con nomi del calibro di PLASTICA, Fugazza e Suorcristona (produttori per Mahmood, GINEVRA, NAVA, Noemi) e Federico Ferrandina (compositore di colonne sonore, accreditato in ‘Dallas Buyers Club’ e altri show tv di enorme successo quali ‘The Big Bang Theory’ e ‘The Night Of’).
“Saints“, questo il titolo del nuovo singolo in uscita mercoledì 15 gennaio 2025 (in distribuzione Believe Music Italy), è il primo e definitivo capitolo che ci avvicinerà alla pubblicazione di un nuovo disco, un flusso coscienza, un patchwork di esperienze reali, bugie, suggestioni della notte e aspirazioni. “Saints” in particolare è una finestra sulla nostalgia, un tentativo di razionalizzare eventi che non possono essere incasellati nella logica, ma solo metabolizzati e accettati. È la narrazione del sogno che l’ha generata, un sogno che porta con sé un invito a proseguire nel cammino, nonostante lo spaesamento dettato dal trovarsi in un luogo che pensavi di conoscere, ma che, dopo tanto tempo, è diventato estraneo.

Appassionato di cinema, arte e musica, Hesanobody ha tantissimo da raccontare e abbiamo cercato di fargli le domande giuste per capire meglio questo mondo in bilico tra pop ed elettronica, con un’oscurità innegabile di fondo.
- Sappiamo la storia del tuo nome, che sei partito come HAN, e sei finito come “Hesanonody”. Ti senti ancora appartenere a questo nome? Hai mai pensato di cambiarlo, visto questo ritorno dopo qualche anno?
Assolutamente sì, non ho mai pensato di cambiarlo, soprattutto per questo progetto. HAN in ogni caso è sempre stato un acronimo per He’s A Nobody, quindi in realtà non ho mai avvertito una grossa trasformazione.
- Che cosa è cambiato da quando hai deciso di lasciare la musica?
In realtà non l’ho mai lasciata! Il progetto Hesanobody ha proseguito il suo percorso in maniera più lenta e meticolosa, senza ansia da prestazione. A dirla tutta, il 2020 e il 2023 sono stati gli unici anni dove non ho effettivamente pubblicato qualcosa sotto questo alias. Ad esempio a settembre 2024 è uscita ‘This Moment’, l’inno ufficiale dei FISU World University Games Winter Torino 2025. In questi anni poi ho scritto e prodotto musica per altri artisti e azienda, oltre a studiarla.
- E cosa ti ha fatto finalmente tornare?
Era il momento di chiudere un cerchio iniziato con il mio primo EP, ‘The Need To Belong’. Non c’è una motivazione specifica, se non che sentivo di dover finalmente lasciare andare un gruppetto di canzoni, per cominciare una nuova fase.
- In che modo questo brano è “un flusso di coscienza”?
È il resoconto non filtrato di un sogno e la caratteristica dei sogni è spesso quella di essere un po’ sconnessi, con libere associazioni di avvenimenti, cose e persone. Ho cercato di restituire questa qualità a ‘Saints’ (e ad altre canzoni che arriveranno) anche da un punto di vista musicale, con switch improvvisi, modulazioni e cambi di timbri e atmosfere sonore, quasi come se pezzi di brani diversi coesistessero all’interno di uno soltanto.
- Come nasce effettivamente un brano di Hesanobody? Le cose nel frattempo sono cambiate, dai tempi di Saints?
Non ho una formula da seguire con rigore. Spesso mi capita di improvvisare melodie su giri armonici da cui poi ricavare dei testi, altre volte il contrario. Per ‘Saints’ invece sono partito dal sogno. Mi sono svegliato con una melodia in testa e con delle immagini ancora vivide che mi hanno permesso di scrivere la prima versione in pochissimo tempo.