É uscito giovedì 19 ottobre 2023 su tutte le piattaforme digitali, il nuovo singolo degli Ave Quasàr dal titolo “Notti Nere” (pubblicato per Ohimeme – www.ohimeme.com), il capitolo del duo che fonde cantautorato ed elettronica. In un universo di algoritmi, numeri e regole ferree per rientrare in playlist e per scalare i social, il power duo di Alessandria formato da Luca Grossi e Fausto Franchini, torna con un mix unico di generi, che vanno dall’alternative rock alla techno, passando per influenze à la Iosonouncane e Verdena, e tratti lo-fi. Incatalogabili, senza genere, senza posto.
Benvenuti in un nuovo tunnel sonoro e ossessivo, come il canto notturno di una sirena in un club berlinese: una nuova ossessione raccontata come solo gli Ave Quasàr sanno fare, immergendoci in una tristezza inevitabilmente ballabile. Possiamo insomma ballare “Notti nere” in un club oppure su un dance floor privato che appartiene ai nostri momenti più intimi. Trasformare quella che potrebbe essere una prigione in una piccola oasi è possibile. Lo abbiamo già fatto.
Un brano complesso e intenso che richiedeva un approfondimento.
Perchè è importante nel 2023 essere presente a Linecheck?
Perché forse è come se fosse un osservatorio sullo stato della musica in Italia. Una grande occasione di confronto con differenti realtà, artisti, festival, etichette. Si possono costruire nuove strade insieme o anche semplicemente rendersi conto ancora meglio del proprio stesso percorso e di quanto ci si stia credendo.
Noi ci siamo sentiti al posto giusto.
Quanto è importante effettivamente la musica, quando si fa musica? Come vi state vivendo questo cambiamento di mercato?
La musica è come il cibo. È un ristoro quotidiano. Ascoltare significa nutrirsi. Ma anche consolarsi, analizzarsi, recarsi in luoghi lontani che non conoscevamo, sentirsi liberi.
Questo cambiamento di mercato è da vivere come un qualcosa che non si può scegliere e quindi e da accettare come un’opportunità utile a comprendere al meglio la propria musica per poi sapere dove posizionarla, suonarla, ascoltarla.
Qual è il significato e il messaggio che volevate portare con “Notti nere”?
Notti nere parla di un momento in cui il mondo si è fermato e in cui i valori di tutti hanno subito una sorta di contraccolpo. Certi avvenimenti grandi come la vita ti spostano facendoti magari perdere l’equilibrio, per poi tornare a posto dopo un po’. In tutto questo bisogna cercare di non farsi trascinare passivamente, ma adattarsi con consapevolezza.
In che contesto editoriale potrebbero inserirsi gli Ave Quasàr sugli store digitali? C’è effettivamente spazio per tutti nelle playlist?
Il processo di distribuzione digitale è diventato da un lato ancora più semplice rispetto al passato, ma diffondere la propria musica una volta che questa sia presente e distribuita non è per niente immediato.
Le playlist costituiscono ovviamente un metodo privilegiato, un po’ come potevano essere tanti anni fa le compilation in CD che uscivano insieme alle riviste di settore. Sono una realtà fatalmente ristretta e sono anche un’ulteriore stimolo a produrre arte che possa appagare non solo gli autori, ma anche il grande pubblico e gli ascoltatori più attenti.
Com’è stato il vostro 2023 sinora?
Il 2023 è stato un anno di realizzazione e di assestamento, ma anche di crescita e di tante soddisfazioni. Ci sono state evoluzioni nello stile, con i brani delle ultime uscite “Pensieri a Vapore” o “Notti Nere”, ma abbiamo apportato anche cambiamenti tecnici e nuove sperimentazioni negli spettacoli dal vivo. La parte di repertorio costituita da improvvisazioni strumentali ci ha divertiti tanto. La porteremo avanti ancora di più nel 2024 a fianco delle canzoni.