Disponibileda venerdì 26 gennaio “Effetto Mentos“, il nuovo singolo di Giallo, fuori per CITRO.
Dopo l’album di debutto “#FFB427”, Giallo ritorna con rinnovata grinta e spirito di cambiamento(s). “Effetto Mentos”è il primo capitolo del suo 2024. Il brano parla di quanto sia facile mentire agli altri e a noi stessi pur di piacere e di ricevere approvazione; di come questo porti a costruire un gigantesco castello di carte che prima o poi è destinato a crollare (o a esplodere come le Mentos nella Coca-Cola). “Volevo fingermi un altro, ma ho fatto una brutta controfigura” Questa dinamica ci viene così semplice e automatica che ormai nella nostra società viene quasi data per scontata: dai social alla televisione, alle amicizie di facciata pur di integrarsi. Ma quando ci renderemo davvero conto che è molto più semplice e bello essere noi stessi?
Eravamo così curiosi, che lo abbiamo intervistato.
1. Ti sei avvicinato alla musica, iniziando con la musica classica. Poi che cos’è successo? E quale strumento ti ha appassionato di più?
Quando ero molto piccolo, dopo aver capito che praticamente nessuno sport era fatto per me, i miei genitori mi hanno portato a lezione di pianoforte e mi sono accorto fin da subito che suonare era qualcosa che invece mi veniva molto naturale. Il piano, come poi le tastiere, sono state sin da subito il mio imprinting, ad oggi mi piace suonare moltissimi strumenti diversi, ma nessuno sarà mai per me come quei tasti che tanto rappresentano la mia storia.
Ovviamente come tanti ho iniziato con la musica classica, e l’ho studiata per un po’. Ma nel frattempo crescevo a pane e vinili e cd di giganti pop come i Beatles e man mano ho iniziato sempre di più a suonare la musica pop, dalle prime band in cantina alle medie al mio primo studietto (sempre in cantina). Per quanto amassi, e tutt’ora ami la musica classica, è diventata sempre di più qualcosa di “Yesterday”. Non mi sono mai sentito realizzato vincolandomi nell’esecuzione di un brano classico, sentivo la necessità di evadere le regole musicalmente, ed il pop è stata la mia “medicina”.
2. Come racconteresti il tuo incontro con Enrico Molteni?
È stato un incontro in realtà molto particolare, Enrico era il professore della mia manager Margherita, tra di loro è stato subito un riconoscimento reciproco essendo che condividevano lo stesso amore per la musica suonata e gli stessi valori da un punto di vista musicale. Lei ai tempi stava dando un esame di direzione e produzione artistica, poiché noi stavamo lavorando alle uscite del mio primo album ha chiaramente portato il progetto Giallo e da lì è stato un voler collaborare insieme. Il primo reale incontro tra me ed Enrico è stato sui Navigli, quando già stavano tramando una prima collaborazione, è stato davvero bello perché ho trovato subito in lui una persona genuina e spensierata, Enrico è stato il primo a credere in noi e non ci sono parole per descrivere questa sensazione.
3. E come racconteresti CITRO a chi ancora non ha capito cos’è?
CITRO è qualcosa di semplice in realtà, io lo definisco un po’ “famiglia”, siamo un collettivo
che non ha una struttura aziendale da un punto di vista burocratico, abbiamo iniziato io in qualità di artista e Margherita in qualità di manager perché ci siamo trovati e abbiamo subito creduto l’uno nell’altra, ad oggi si è aggiunto Francesco Dragano che collabora con Marghe nell’ambito manageriale e insieme stanno lavorando un altro progetto che uscirà presto. Se dovessi spiegarlo in modo pratico direi che alla fine CITRO è un collettivo di giovani che hanno delle ambizioni all’interno dell’industria musicale, non solo in qualità di artisti ma anche di professionisti e tecnici, che collaborano tra di loro al fine di creare qualcosa di valore. Oltre a noi CITRO collabora con tante altre persone e collettivi, tra cui registi, stilisti e creativi di ogni genere. È una realtà molto bella, che si basa sulla collaborazione, la stima ed il supporto reciproco.
4. E di cosa parla “Effetto Mentos”, e in che modo è un nuovo inizio? Quando dico “Effetto Mentos” mi riferisco alla reazione esplosiva che si verifica quando
mettiamo una Mentos a contatto con la Coca Cola.
Nel gioco di parole di questa metafora, le Mentos sono le bugie, quelle bugie dolci, che diciamo ogni giorno pur di ricevere approvazione da chi ci circonda, mentre la Coca Cola rappresenta la verità, ecco, l’effetto Mentos è quel momento(s) in cui le bugie vengono a contatto con la verità e tutto ci esplode in faccia, tra le mani. Quello che lo collega ad un nuovo inizio è il fatto che dopo quell’esplosione ci dovremmo rendere conto che non ha senso fingersi diversi da ciò che effettivamente siamo, che essere noi stessi non solo è più semplice e più gratificante, ma soprattutto non crea degli tsunami zuccherati pronti a travolgerci.
Il brano rappresenta le consapevolezze che ho acquisito durante il mio primo anno a Milano, il mio (finalmente) rendermi conto di chi sono grazie anche alle persone che mi circondano e che ogni giorno mi dimostrano affetto, stima e amicizia senza bisogno di fingermi la controfigura di nessuno. Penso sia una celebrazione perfetta per iniziare questo 2024 in modo frizzante.
5. Cosa accadrà ora?
È impossibile prevedere che cosa può accadere, l’unica certezza al momento è che abbiamo ancora un sacco di musica da farvi ascoltare e che ci saranno tante occasioni per cantare live in giro per l’Italia!