ELLEN ci racconta il suo nuovo singolo “Respira”

Esce venerdì 12 aprile 2024 su tutte le piattaforme digitali (in distribuzione Believe Music Italy) il nuovo singolo di Ellen. Un nuovo capitolo dal titolo “Respira”, un nuovo inizio dopo un periodo di assenza per la cantautrice di Milano.

Respira” nasce dall’esigenza di stare meglio.
 È un dialogo con la propria ansia, con quell’inquietudine che ti tiene sveglia di notte e ti fa mancare il fiato. È voglia di riscatto, di urlare forte al mondo che sbagliare è giusto ma che perdonarsi è più importante. È chiedere aiuto per provare a riconoscersi davanti allo specchio, un passo alla volta, un giorno dopo l’altro. 


Noi siamo stati molto felici di incontrarla, per farci raccontare che cosa stava accadendo nella sua vita, di cosa ha rappresentato “Respira” nel suo percorso musicale, e di cosa accadrà in futuro.

In che modo “Respira” può rappresentare un nuovo inizio per te? E come riassumeresti questo periodo di assenza che ti ha portato qui?

RESPIRA per me non è un nuovo inizio musicale ma lo è in termini di consapevolezza. Non sento di aver fatto un periodo di assenza, siamo troppo abituati ormai a ricevere musica senza sosta, continuamente e sempre, senza nemmeno avere lo spazio quotidiano per ascoltarla davvero. Credo che per comporre un brano o un album serva il tempo, serve vivere delle esperienze, digerirle, comprenderle. Ho solo seguito il naturale flusso creativo delle cose che accadono e Respira è stato il mio nuovo punto di partenza.

Milano è ancora una città favorevole per fare musica? Quali sono i luoghi che più di tutti ti hanno accompagnato e favorito? Le collaborazioni sono possibili o c’è troppa competizione? 

Milano è satura, come le grandi città e il mercato musicale stesso. Credo che si debba partire da un punto di vista diverso, chiedersi chi è il proprio pubblico e quali sono i luoghi che possano contenerlo: è una questione di dimensione. Come in tutte le cose, trovare la giusta combinazione tra altezza, larghezza, grandezza, come per le scatole!

Cosa puoi raccontarci del periodo che ti ha portato qui? Ti senti ancora così? La musica influisce mai su come ti senti?

L’ultimo anno è stato molto impegnativo per me, ci sono stati degli episodi traumatici che mi hanno svuotata e non riuscivo più a scrivere. La musica mi ha salvata, sembra una frase fatta ma è sempre così, è sempre vera. Nelle canzoni che scrivo ci sono io, i miei drammi e le mie paure, il modo in cui mi risollevo e le cose belle che mi aiutano a vedere il bicchiere mezzo pieno. Sono sempre la stessa persona che cambia ogni giorno.

Come hai scelto le persone adatte a lavorare con te?

Il gruppo di lavoro con cui si sceglie di lavorare spesso non lo si sceglie. Le cose accadono e gli incontri genuini tra persone sono importantissimi per me. Il mio produttore è un caro amico conosciuto anni fa, i musicisti e le musiciste che suonano con me sono persone estremamente appassionate e vivono per quello che fanno, la mia fotografa è la mia migliore amica e ci conosciamo da più di 20 anni, il team creativo e il mio ufficio stampa li ho incontrati casualmente sul mio cammino ed è stato bellissimo, è come la pizza avanzata della sera prima che poi ti ritrovi a colazione, mi fa gioire molto e mi rassicura tanto.

E ora?

E ora si prende a braccetto la vita e si cammina insieme che non è vero che fa tutto schifo sempre, ogni tanto qualche gioia arriva, bisogna essere pronti ad accoglierla.