NYO benvenuto su Fuori La Scatola per questa nuova intervista.,”E poi ci penso” sembra affrontare il tema della comunicazione difficile nelle relazioni. Puoi raccontarci come hai sviluppato il concetto di incomunicabilità e come questo si riflette nel tuo nuovo singolo?
Ciaoo! Ben trovati
Beh, è un tema decisamente comune, che ho avuto modo di riscontrare in molte coppie, ma anche sulla mia pelle. Spesso mi batto per il rispetto e la comunicazione, ma sempre più comune è trovare situazioni contrarie. Ho cercato di creare un testo che mostrasse gli stessi comportamenti errati da entrambi i lati della coppia. Gelosie quotidiane, dispetti gratuiti e pentimenti vari. Tutte cose causate da insicurezze radicate in noi e che inevitabilmente incidono sulla vita di coppia
Il testo di “E poi ci penso” affronta la paura di mostrarsi per quello che si è. Puoi condividere un momento personale o un’esperienza che ti ha ispirato a scrivere su questa sfida di lasciarsi andare all’interno delle relazioni?
Diverse volte mi è capitato di incontrare persone che avessero paura di lasciarsi andare, anche recentemente, precludendosi, di conseguenza, qualcosa che poteva essere bello.
E’ una cosa che ho vissuto in prima persona, che mi lascia degli interrogativi ai quali cerco di darmi delle risposte, ma a volte non le ho…
Quello che ho potuto constatare e’ che Il timore di soffrire, di farsi del male, spesso condiziona. Come anche la paura di non piacere e qui il nascondere lati di sé, indossando delle vere e proprie maschere.
La tua voce in “E poi ci penso” trasmette con forza il sentimento di paura e blocco mentale. Come hai lavorato sulla melodia e sulla struttura del brano per veicolare efficacemente queste emozioni?
Volevo raccontare una storia, una quotidianità, con una melodia semplice e diretta. Niente di articolato, insomma. Ci tenevo che fossero le parole a dar luce a delle immagini ben precise. Il testo è diviso in due parti: troviamo due persone che hanno gli stessi atteggiamenti, una il lunedì, l’altra il martedì, proprio a mostrare una incomunicabilità di entrambe le parti e la conseguente e inevitabile incomprensione.
Il singolo è stato prodotto da Etrusko e pubblicato da Troppo Records. Puoi condividere il processo collaborativo con loro e come la direzione artistica di Gianluca Sala ha contribuito a plasmare la tua visione musicale?
Etrusko, lo conosco da anni, da quando si chiamava ancora Luigi
Ne abbiamo passate insieme di ogni, suonando in giro in tutti i luoghi e in tutti laghi. Mi fido molto di lui. È riuscito a liberarmi da alcuni blocchi che erano sorti in un periodo particolare della mia vita facendomi tornare la voglia e l’amore per la scrittura. Insieme a Gianluca, abbiamo lavorato a un sound fresco, libero da virtuosismi e cose superflue.
Dopo il lancio di “E poi ci penso”, cosa possiamo aspettarci da NYO nel prossimo futuro? Hai già in mente nuovi progetti o direzioni musicali che vorresti esplorare?
Sono sempre in movimento e cerco di non fermarmi mai, anche se sto imparando a rallentare e a godere delle cose che faccio.
Attualmente sono in tournée in tutta Italia con la Divina Commedia Opera Musical che mi terrà impegnato fino a marzo. Parallelamente,
con Etrusko stiamo lavorando a diversi pezzi e spero che arrivi un disco il prima possibile
Lasciamo l’ ultimo spazio dell’ intervista al nostro ospite. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma nn ti è stata fatta!
Credo di aver risposto un po’ a tutto. Ma come intramontabile romantico ti lascio con una massima che ti stenderà!
Comunicate, COMUNICATE!
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