Da Campobasso a Genova il passo è breve grazie a Marco Silvaroli

Marco è una di quelle eccezioni che fanno piacere: giovane ma attratto da qualcosa di eterno e non di moda.

Da Campobasso a Genova il passo è breve. Certo, non geograficamente.

Con la mente però, se si mette in cuffia un brano di Marco Silvaroli, sembra di essere proprio tornati nel capoluogo ligure di qualche anno fa.

Ovviamente è un paragone forte e da prendere con le dovute cautele. Ma la poetica e la musicalità del musicista molisano si avvicina molto a quella di Fabrizio De Andrè.

Marco Silvaroli è un classe ’88 nato, appunto,  a Campobasso. Per cui guai a dire ancora che il Molise non esiste!

Come si può intuire, è da sempre affascinato dalla canzone d’autore italiana, in particolar modo di quella di Faber. Ma lui a differenza di molti, che ne fanno quasi una caricatura, la fa sua senza imitarlo. Ed il risultato è affascinante. E’ altrettanto intuibile che la figura de De Andrè è una base dalla quale è partito per arrivare al suo personale stile.

Lo si può ascoltare in prima battuta nella sua “Una vita Violenta”, brano dal titolo quasi Pasoliniano, autoprodotto e pubblicato nel 2019 con il quale vince il contest dell’emittente digitale torinese “ Nova Web TV”

Vi lascerò ovviamente tutti i link per ascoltare e seguire  Marco a fine articolo. Ma voglio darvi come antipasto una frase della canzone citata che mi ha scosso e colpito particolarmente: “ Tace il mare che ti ha cullato dal tuo giorno venereo, chiuso anch’esso nel suo mistero , nel suo lutto funereo”

Ma è chiaramente solo uno dei tanti versi estremamente d’altri tempi.

Di questo lavoro è disponibile anche il Videoclip ufficiale sul suo canale Youtube e che troverete a fine articolo.

Il 2019 è un anno  pieno di soddisfazione per il cantautore molisano, che a luglio ha il piacere e l’onore di esibirsi, oltre che con i suoi lavori, nelle composizioni dell’artista tanto amato durante una rassegna a lui dedicata. A novembre riceve una “Menzione Speciale al Merito” durante il VII Concorso “CET – Scuola Autori di Mogol”. E non si può essere che d’accordo.

Alla stregua del 2019 è il 2020: il  testo del suo brano “Luce di Candela” (che abbiamo il piacere di avere all’interno della nostra playlist) viene inserito nel volume “Habere Artem” (volume XX, Parte III) introdotto dalla firme di Giuseppe Aletti e Francesco Gazzè. A maggio “Una vita violenta”, “Luce di Candela” e “Lettera a Lina” un altro brano struggente nato dalla sua una penna fine, vengono raccolti su Spotify nell’EP “Storie dell’Assurdo”.

Ascoltare “Storie dell’assurdo” per intero, magari in cuffia e in penombra, lasciandoci tutto fuori, è una esperienza quasi spirituale, oltre che una lezione di Musica e Parole.

Viviamo nella speranza che quello che ci hanno lasciato questi maestri del passato non rimanga vano.

Per cui, che dire? Grazie Marco!

SEGUITE MARCO SILVAROLI:

 spotify: https://open.spotify.com/artist/5gfBubNibd68JpB9VFvIgB?si=RiUjSNurTNC4nDQH0H5tHg

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