Bombay ci racconta il suo nuovo album “Canzonissime”

“Canzonissime” è il quinto e nuovo album del cantautore romano Bombay, personaggio multiforme dotato di parecchia ironia anche quando, spesso, è malinconico. Per esempio nelle canzoni che scrive. Ecco la nostra intervista con lui. 

Ciao Bombay, ci racconti com’è stato il processo che ha portato a “Canzonissime”?

Ciao stelline. Tutto è iniziato quando Riccardo (Pasquarella) mi ha chiamato un pomeriggio che ero all’orto e stavo pulendo le erbacce. Chiacchierando gli ho detto che avevo un bel po’ di canzoni e lui ha detto che aveva voglia di registrarle. È bastato questo per iniziare. Dopodiché ha fatto tutto lui, io gli ho mandato le canzoni voce e chitarra, lui ha fatto gli arrangiamenti e poi ci siamo visti nel garage di un amico a Roma e abbiamo fatto le voci. Easy peasy! come tutte le cose belle dovrebbero essere.

Come ti senti riguardo alla tua evoluzione musicale da “BOMBAY” a “Canzonissime”?

Come direbbero i cinesi “what a ride” se ci penso mi sembra incredibile che siano passati quasi 10 anni da quel primo disco. Anche perché sono lo stesso guaglione che ero 10 anni fa. Ho solo più repertorio da suonare. Devo dire che però col passare degli anni c’è stato un miglioramento generale: nel mio modo di cantare soprattutto, ma anche di presa bene in generale. Cioè è sempre più bello fare musica, e scrivere canzoni, e vedo che intorno a me le persone, quando gli dico che sto lavorando al disco o che faccio questo e quello, sono sempre contente e questo entusiasmo mi pace. Avere intorno persone positive è molto bello.

Qual è la tua canzone preferita degli anni ’60 e ’70 che ritieni abbia influenzato la tua musica su “Canzonissime”?

Come sempre tutto l’album è zeppo di citazioni. Per esempio, in “Oggi mi sono buttato al mare” nel ritornello canto “Ho scritto odio sulla pancia”, chiara allusione a “Ho scritto t’amo sulla sabbia” di Franco IV e Franco I. Oppure Giuro non avevo capito, ricorda i Canned Heat di On The Road Again. Ma potrei dirti che tutta Arturo è una citazione del libro della Morante e poi basta perché sennò vi tolgo il divertimento

Qual è il brano che pensi possa sorprendere di più gli ascoltatori di “Canzonissime”?

Arturo, senza dubbio, perché è un sound che io adoro, post rock, screamo, roba strappata che non ho mai utilizzato nelle mie canzoni.

Cosa ti piacerebbe che gli ascoltatori provassero quando ascoltano il tuo album?

Un caldo bear hug. Una zona liberata. Uno spazio a misura d’uomo dove poter bere un Campari in pace.