Artisti: Sara Sciarra

Sara Sciarra, © Luciano Milan

Sara Sciarra è una cantautrice classe 1993 di Magenta (MI) [in foto, ph. Luciano Milan].

Laureata in Lingue e Letterature Straniere, conosce il mondo della musica già da bambina: la famiglia da parte di madre è sempre stata piena di musica, cantanti, chitarristi, musicisti in generale e la musica era parte integrante delle domeniche.

Durante le scuole medie comincia a studiare ed approfondire la chitarra e negli anni del liceo comincia a cantare ed entra nella prima band, i Noise of Silence, con cui fa le prime esperienze live nell’hinterland milanese. 

Dopo una pausa dalla musica nel periodo universitario, si trasferisce a Cardiff dopo la laurea e, dopo alcune esperienze nelle serate open mic della città, decide di dar vita al proprio progetto da cantautrice solista sperimentando cover e mashup voce-chitarra. 

Nel 2018 rientra in Italia e vince il primo premio nella categoria solisti al Cislianerfest (Cisliano, MI), registrando come premio il suo primo inedito “Anxiety Is My Best Friend” ai Massive Arts di Milano: il brano è una sorta di autobiografia ironica sul suo perenne stato d’ansia e di preoccupazione per la vita e sull’indecisione perenne su ciò che l’artista vorrebbe essere.

Nel 2019 presenta  “Anxiety Is My Best Friend” al “Musik Factory Contest”, aggiudicandosi anche in questa occasione il primo premio.

Da quel momento capisce di voler dare continuità al progetto lavorando al primo EP, “Sound Teller”, che coniuga musica e letteratura, le sue due passioni principali.

Nel novembre 2021 pubblica “Raskol’nikov”, primo singolo che anticipa l’EP. 

“Cosa voglio trasmettere con la musica? Posso dire di voler trasmettere ciò che ha sempre trasmesso a me: senso di evasione, stupore per la bellezza di un’opera musicale, per la sua complessità, per la sua creatività e pensare “come ha avrà mai fatto?” e voler provare a fare lo stesso, divertimento, relax e tanto altro che forse non si può neanche spiegare. Spero la mia musica trasmetta questo e altro, qualcosa che magari non ho deciso neanche io, perché ognuno recepisce un po’ ciò che ha bisogno di recepire. In ogni mia canzone c’è un po’ di me, un po’ del mio pensiero, di quello che ho vissuto, anche se in modo molto velato, perciò è il modo più veloce per farmi conoscere davvero.” 

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