Anteprima: Skyline Overdrive ci raccontano il disco “Il mondo che si sgretola” disponibile dal 6 maggio

Skyline Overdrive tornano su Fuori la Scatola per parlarci in super Anteprima del loro disco in uscita il 6 maggio: “Il mondo che si sgretola”. Un disco che Simone e Nancy ci hanno fatto ascoltare e siamo rimasti davvero molto colpiti da questo lavoro sotto diversi punti di vista. Dando il benvenuto ai ragazzi chiediamo a loro come prima cosa: come vi sentite in questo periodo di “attesa” ?

SIMONE: Personalmente sono impaziente, non vedo l’ora che esca e che tutti lo possano ascoltare! L’idea di un disco è sempre stata in cantiere dagli inizi di Skyline Overdrive, ancor prima dell’arrivo di Nancy.
Sono felice però che non sia mai andato in porto prima e che esca ora: c’è maggiore consapevolezza, c’è maggiore esperienza, con l’apporto di Nancy è venuto fuori qualcosa che avevo da tempo in testa a livello sonoro e che sicuramente senza la sua voce e carisma e professionalità non avrei potuto realizzare mai.

NANCY: In primis vi ringrazio che il nostro album vi abbia colpito.
In questo periodo d’attesa sono euforica specialmente perché fremo dalla voglia di sapere cosa ne pensano le persone del disco, se gli è piaciuto o no, gli eventuali consigli formativi o il loro stupore sui pezzi ecc…
Per me ovviamente è importante perché è un disco dove ci abbiamo lavorato molto e potrà avere qualche riscontro sulle persone, per questo non vedo l’ora di vedere la loro reazione.

Un lavoro potente sicuramente: la voce di Nancy e la batteria, la chitarra di Simone ci fanno impattare contro un “muro sonoro” come anche voi avete detto sui vostri social. Ma anche emozioni, nostalgie e riflessioni. C’è un argomento comune che lega tutti i pezzi del disco?

SIMONE: Gli argomenti dei testi sono nati in maniera spontanea senza pensare in realtà, almeno personalmente, ad un filo conduttore… Ci siamo accorti che però si incastravano perfettamente tra di loro. Per quanto riguarda i brani che ho scritto io (Il mondo che si sgretola, Frammenti di memoria, Anima in grafite) ho preso spunto da una vena malinconica che porto sempre dentro, uno sguardo sempre al passato con la paura di perdere dei pezzi importanti lungo il percorso della vita, oppure come nella title track mi scaglio contro qualcosa che non riesco a sopportare, in questo cosa la falsità e il doppio gioco delle persone.

NANCY: Si c’è un collegamento personale nel mio immaginario: ogni canzone parla del modo di comportarsi
delle persone, dove si raccontano aspetti brutti ma anche i lati più profondi e riflessivi, in cui si mette a nudo i molti difetti ma anche l’unicità della propria anima.
Questo è un album che parla di noi delle nostre imperfezioni, che per alcuni forse può servire a cambiare e per altri non vorrà dire niente, ma lo scopo è di dare un messaggio di cambiamento che non per forza uno deve prendere alla lettera. Dentro di noi abbiamo un mondo di colori e in alcune canzone lo dimostriamo ma avvolte ci perdiamo in un bicchiere d’acqua, non lasciamo che il mondo si sgretoli per così poco.

Arriviamo proprio alla tracklist: avete inserito un intro ed un interludio strumentali, proprio come se fosse un live. Si può interpretare anche così la scaletta? La scelta dell’ordine delle canzoni sarà stata sicuramente accurata e per nulla casuale…

SIMONE: La prossima estate porteremo live queste canzoni, sicuramente la intro che va a creare l’atmosfera ci sarà mentre l’intermezzo no. Diciamo che l’ordine sarà leggermente stravolto per esigenze “tecniche”.
Per quanto riguarda l’ordine delle tracce sul disco io e Nancy ne abbiamo parlato molto, avevamo due idee diverse nel posizionamento delle tracce ma poi siamo arrivati a concordare che era giusto metterle cosi, partendo dalla più potente per arrivare (senza spoiler) al momento più epico ed inaspettato!

Potete ed emozionante sicuramente, ma se pensiamo ad un aggettivo da dare a questo lavoro, il primo che ci viene in mente è “affascinante”. Se dovreste dircene uno voi quale sarebbe e perchè?

SIMONE: Io direi “intenso”, questo perché la nostra proposta musicale non è di musica leggera o di pop contemporaneo, è un disco di musica che potremmo definire di Metal Moderno in cui confluiscono almeno strumentalmente tantissime influenze sonore. Ed è un viaggio che parte spingendo sull’acceleratore subito fino al climax finale che chiude solennemente l’intero lavoro.

NANCY: Per me è “Intraprendente” perché abbiamo scelto degli argomenti non banali ma costruttivi, incorniciato dalla potenza della musica e da un genere che non a tutti può piacere. Abbiamo scelto una strada tortuosa ma comunque l’abbiamo voluta percorrere perché crediamo in quello che
facciamo.

C’è un consiglio che volete dare ai lettori, magari come approcciarsi all’ascolto dei brani del disco, cosa aspettarsi, ecc.?

SIMONE: Bisogna mettersi comodi prima di tutto. È un disco di non facile assimilazione ma che richiede più ascolti per essere apprezzato e capito. C’è potenza, malinconia, ironia, riflessione. Niente è lasciato al caso ma tutto ha un suo incastro. Aspettatevi come abbiamo già accennato nel trailer e all’inizio dell’intervista un muro sonoro!

NANCY: Il consiglio che posso dare ai lettori è di lasciarsi trasportare dalla musica con particolare attenzione alle parole, cercate di capire il significato del disco in ogni sua sfaccettatura perché non sono li a caso.
Troverete dei brani che oscillano tra la potenza sonora insieme al coinvolgimento delle parole.

Come nostro solito lasciamo l’ultimo spazio libero ai nostri ospiti, Potete ora lanciare un vostro messaggio o rispondere alla domanda che avreste voluto ma non vi è stata fatta!

SIMONE: Il messaggio è quello di aprirsi mentalmente a qualcosa che nel panorama musicale italiano non c’è, e che nessuno ha il coraggio di proporre. Sarà un genere di nicchia ma riesce a smuovere tante sensazioni!
Questo genere di musica regala tanto e merita di essere scoperto e condiviso!

NANCY: Vi ringrazio per queste belle domande che ci avete fatto!
Come domanda aggiuntiva posso aggiungere: Dopo che avete finito l’album come vi siete sentiti?
Per me è un sogno che si avvera, dato che questo è il primo che facciamo, ambivo da sempre fare un album e finalmente ci sono riuscita, è la soddisfazione più grande, il giorno che l’abbiamo concluso ho sentito in me un senso di stima e un immensa felicità, con l’impegno e la volontà siamo riusciti a portare a termine tutto quello che volevamo esprimere attraverso la musica.

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