Angelo Romano ci racconta il suo nuovo singolo “La Noia”, e presto un nuovo brano!

Esce venerdì 26 aprile 2024 su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo di Angelo Romano, musicista e cantautore itinerante che ha dedicato un brano al sentimento della noia, una canzone che parla di noia, ma che non vuol essere noiosa. Un nuovo capitolo che ci avvicina alla pubblicazione di un nuovo disco, e che ci svela uno spaccato di vita autobiografico dello stesso Angelo che racconta che “La noia” è stata ispirata “… da una relazione nella vita reale con una partner che trovava molte cose nella vita “noiose”, me compreso probabilmente.”

Angelo Romano è un cantautore dalle numerose influenze, poliglotta ed eclettico, canta in inglese quando vuole farsi capire da tutti, per rifugiarsi nel “suo” siciliano quando non ha voglia di esporsi, mentre l’italiano è una sentita via di mezzo che vedremo anche nel disco in uscita. La sua è una vita in movimento, e la sua musica si bassa su elementi di folk e post-punk, ricordando artisti come Tom Waits o Nick Cave, passando per Rino Gaetano.

Abbiamo incontrato Angelo, per farci raccontare questo pezzo e il suo progetto musicale: tra Berlino e Palermo, ecco cosa ci ha raccontato.

Dove abiti attualmente? Sei riuscito a integrarti nella scena  musicale locale, nonostante il tuo continuo muoverti in giro dell’ultimo periodo?  

Dopo 15 anni all’estero, sono rientrato a Palermo da un anno. La scena musicale di Palermo è ovviamente non paragonabile a quella di Barcellona o Berlino a livello di originalità e sperimentazione, non a caso non disdegno di viaggiare fuori dalla Sicilia di tanto in tanto, ma mi sto impegnando nel mio piccolo ad aprirla un po’ di più alla musica originale e alle influenze che escano fuori dal giro chiuso delle cover band, anche solo per offrire opportunità a chi ha qualcosa di nuovo da dire e condividere.

E in quali contesti sei impegnato oggi come musicista? 

In questo momento mi sto dedicando principalmente alla promozione del nuovo album in italiano, “La Repubblica del bilocale”, in uscita a giugno, anticipato da due singoli – “La Noia” è uscito a fine aprile e “Una canzone” il 31 maggio, accompagnato da un bel video fatto da un riconosciuto regista berlinese, il tutto affiancato da un piccolo tour in alcuni locali europei (Italia, Austria e Polonia). Oltre a ciò, attualmente mi dedico in piccolo (e in proprio) all’organizzazione di concerti di musica originale a Palermo e in Sicilia, ripetendo in forma minore ciò che già facevo ai tempi di Barcellona.

Quali sono gli aspetti che ti piacciono e che ti avvicinano a Nick Cave?  

L’innamoramento artistico per Nick Cave nasce nei primi anni 2000 e fondamentalmente ricopre tanto la sua vena punk dei primi album nella quale mi riconosco e che apprezzo come valvola di sfogo necessaria, quanto la parte più cantautorale e poetica che è obiettivamente a un livello superiore. Lo metto nel mio pantheon personale insieme a Leonard Cohen, Jimi Hendrix, Tom Waits e tanti altri grandissimi.

Leggiamo che hai avuto modo di sperimentare con l’elettronica. In che modo? Elettronica e cantautorato, nel tuo caso, possono andare d’accordo? 

Nel mio caso, l’elettronica col progetto Bald Chewbacca è stata principalmente una maniera di “giocare” con suoni e concetti fuori da quelli convenzionali e di salire su un palco con un basso elettrico e dei sintetizzatori “strani”. È probabilmente stata la cosa più “berlinese” che ho mai fatto, anche se materialmente nasce tra Barcellona e la Sicilia. L’elettronica e il cantautorato, come Franco Battiato ha ampiamente dimostrato, possono tranquillamente andare d’amore e d’accordo; per quanto concerne il mio progetto cantautorale, l’elettronica è più presente a livello di approcci sonori nella produzione musicale che nella costruzione vera e propria.

E dopo?
In questi giorni di fine maggio mi trovo a Berlino per scrivere e registrare dei pezzi nuovi che conto di fare uscire nel 2025/2026. L’altro giorno ne ho scritto uno in un bar con l’assistenza di un amico cantautore ad esempio! Dopo l’estate spero di avere la possibilità anche di promuovere “La Repubblica del bilocale” in giro per l’Italia e la Sicilia. Come sto dicendo in giro per l’Europa durante i concerti: “Join the Republic!”