Benvenuta su Fuori La Scatola ad Amalia, ottimo talento musicale nato a Roma e di casa a Bologna, protagonista della nostra nuova intervista! Arriviamo subito al tuo ultimo singolo e ti chiediamo: “Alice” è un singolo in cui esprimi la tua frustrazione verso coloro che non sono capaci di capire e immedesimarsi nelle vite degli altri. Vorremmo sapere se hai un messaggio specifico per le persone che si riconoscono in questa descrizione e come desideri che il tuo brano possa influenzarle o farle riflettere.
Penso che la musica ci influenzi e ci faccia riflettere solo se e nel modo in cui la lasciamo entrare nella testa e le permettiamo di parlarci. Alice porta con sé un messaggio forte di frustrazione verso queste persone e bisognerebbe capire che non siamo tutti uguali, che ognuno di noi ha una strada propria e una luce che va preservata e non provata a spegnere se non riconosciuta come simile alla nostra. È una luce e guida ognuno di noi in modo diverso, ci basta sapere questo.
Come affronti invece tu personalmente questa sfida nella tua vita quotidiana e nella carriera artistica e come ti ha influenzato nella creazione di questo singolo?
Da quando sono nata, un po’ per carattere ,un po’ per difesa, ho sempre avuto la testa fra le nuvole, sono sempre stata un po’ nel mio mondo fatato , in cui non per tutt* è semplice entrare e questo spesso mi ha portato a farmi sentire a disagio in tanti contesti , un po’ inadatta, a tratti inopportuna.
Ma quando incontro qualcun* cerco sempre di conoscerlo senza applicare i miei schemi.
Questo singolo nasce dopo una serata passata in compagnia di musici sti molto bravi e molto esperti, che però bilanciavano la bravura nella musica con le lauree , i titoli presi e la conoscenza.
La musica non è solo questo.
Per me la musica è una parte di quella luce che viene da dentro e che, se lo desideri, puoi accudire, far crescere e non è dettata solo e necessariamente da titoli esterni.
Il testo di “Alice” menziona il concetto di inventare “belle favole” come risposta alle lamentele altrui. Puoi condividere con noi un esempio di una “bella favola” che hai inventato per te stessa per affrontare le difficoltà che hai incontrato lungo il percorso?
Con ‘belle favole’ intendo sia quello che mi creo nella testa ,sia i brani che scrivo. È una sorta di doppio scudo. Le belle favole sono le narrazioni che mi racconto per affrontare le difficoltà. Anche da bambina, nei momenti difficili, nella mia testa cavalcavo draghi, difendevo bambin* ed ero l’eroina del momento del momento fino a quando non arrivava qualcun* che mi riportava alla realtà.
Col crescere, le belle favole sono diventate canzoni, non mi isolo più, non le racconto solo in testa, le mie favole ora vengono raccontate con la musica
Hai un timbro molto interessante e riconoscibile, di quelli che si sente che hanno uno studio ed un background di tutto rispetto. A proposito di voce: nel brano trasmette un mix di intensità e rabbia. Ci puoi raccontare come hai lavorato sull’espressione vocale per rendere al meglio le emozioni che volevi comunicare?
Alice è un manifesto di ribellione.
Il concept del brano è “Alice nel paese delle meraviglie”, ma è una Alice catapultata nel mondo moderno, un mondo in cui non si sente compresa e a suo agio, in cui tutt* vanno veloce e lei viene rincorsa dall’ inesorabile passare del tempo.
Le emozioni che questo brano racchiude sono emozioni di rabbia e di disagio.
Per prepararmi a questo brano ho isolato il testo e mi sono concentrata su questo inizialmente, ho isolato le emozioni che sentivo di più e ho dato voce a quelle.
Rimanendo su questa tematica dello studio. Cosa ne pensi della scena musicale di oggi dove l’apparenza la fa da padrona a discapito del talento o le capacità musicali?
La scena musicale di oggi è molto più incentrata sull’apparenza a discapito del talento, spesso è vero.
Ma i brani sinceri che poi arrivano al cuore della gente, che sanno distinguersi in mezzo all’ecosistema musicale di oggi, sono i brani che le persone poi ascoltano.
Le emozioni che riescono ad essere trascritte su carta e trasformate in musica.
L’apparenzae l’estetica sono diventate molto importanti , per distinguersi ma per quanto mi riguarda ne traggo quello che di bello possa derivare
Giocare con il mio aspetto, mostrare me stessa anche con abiti e maschere, forse a volte addirittura mi rende più vera.
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