È appena uscito Musa, il nuovo EP di 3VANITY, per l’etichetta MusicantieRecords, sette tracce che guardano in prevalenza al grande rock nazionale e internazionale e che sembrano pronte per essere suonate in uno stadio o in un’arena davanti al grande pubblico. Andiamo a scoprire qualche cosa in più in proposito insieme a 3VANITY!
Cosa possono aspettarsi le persone che già ti conoscono da questo EP?
Beh, sicuramente troveranno una Eva più interessante. In questo EP non ho seguito le tendenze del mercato musicale attuale, ma mi sono espressa secondo ciò che credevo in linea con me, anche rischiando, se vogliamo, di non essere compresa. Penso che sia un EP coraggioso, privo di freni sia per quanto riguarda i testi, sia per quanto riguarda gli arrangiamenti. È un EP abbastanza diretto, esplicito; oserei dire di pancia.
E per chi invece non ti conosce ancora, perché pensi che Musa sarebbe un ottimo punto di partenza per scoprirti?
Diciamo che con questo EP si può intuire la mia versatilità artistica. Credo che tocchi un po’ tutte le mie personalità creative, sia come interprete che come autrice.
Ci sono artisti o gruppi a cui ti sei ispirata per scrivere Musa o che pensi abbiano avuto un’influenza sul sound?
Certo: Patty Pravo, David Bowie, Mina, Vasco Rossi, Gianna Nannini… anche i Depeche Mode, i Marlene Kuntz e tutta la musica che ascolto quotidianamente mi hanno influenzata. Un artista è il frutto delle sue influenze alla fine, unite alla sua creatività e a una smodata esigenza di sputare fuori ciò che ha dentro.
Ci racconti qualcosa di curioso su questo EP che magari sanno solo poche persone?
Che è interamente ispirato a una persona.
Uno dei brani dell’EP, ovvero La Danza Della Disobbedienza, è colonna sonora del cortometraggio Passion Club di Michele Capuano. Cosa puoi raccontarci dell’interazione fra la tua canzone e questo cortometraggio?
La mia canzone parla di libertà, parla di esprimere sé stessi a dispetto di tutto e tutti, e il cortometraggio tratta la solita tematica. Passion Club e la mia Danza della disobbedienza sono disobbedienti ma non affrontano una disobbedienza fine a sé stessa, ovvero una disobbedienza intesa come trasgressione nel significato più comune che tendiamo ad attribuire a questo termine, ma bensì entrambi credo che abbiamo voluto celebrare una disobbedienza profonda, quella disobbedienza utile e vitale per l’affermazione, per la liberazione direi, di un essere umano e della sua vita. Solo una sana disobbedienza può portarti a vivere una vita sincera e quindi serena.
Quali sono secondo te le cose più importanti che un artista deve fare nel 2025 per farsi conoscere e far ascoltare la propria musica? E come pensi di metterle in pratica con quest’uscita?
Sicuramente l’uso dei social è di vitale importanza. Instagram ormai è diventata una vetrina, mentre TikTok un palco importante che può aiutarti a importi nel mercato musicale. Purtroppo non siamo in America: difficilmente un artista viene scoperto per strada… quindi anche i talent oggi, che piaccia o no, possono fare la grande differenza. Poi sta all’artista gestire il talent in maniera intelligente. Io sto cercando di lavorare su entrambi: devo dire che TikTok mi sta dando discrete soddisfazioni. Speriamo di ottenere lo stesso riconoscimento per quanto riguarda i talent.
Com’è nato il rapporto di collaborazione con la tua etichetta, MusicantieRecords? Che valore aggiunto pensi dia al tuo percorso?
Stavo facendo un’intervista con NOITV quando il giornalista stacca la telecamera e mi dice “ti devo far conoscere una persona che può fare la differenza nella tua carriera artistica”, e così mi presenta ad Alessandro Di Dio Masa e quindi alla sua etichetta MusicantieRecords. È scattata subito un’intesa fra noi, un feeling speciale, e per me oggi la mia etichetta non è solo un luogo di lavoro, ma una famiglia. Quindi credo che non possano che nascere buone cose dalla nostra collaborazione artistica e umana.
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